Carnevale a Bucarest con i dolci dei cuochi lucani

Anche i dolci tradizionali di Carnevale sono un’opportunità per diffondere all’estero la cultura, le tradizioni, le tipicità lucane ed Italiane. E’ questo il significato della manifestazione a Bucarest con la Presidente FIC (Federazione Italiana Cuochi) Delegazione Romania Chef Enza Barbaro, evento organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura presso il Museo Nazionale del Contadino Romeno per il “martedì grasso”. Il gradimento per i dolci e i prodoitti alimentari tipici e la partecipazione dei romeni hanno ripagato l’impegno e la passione dei nostri chef. Barbaro ha continuato presso il Collegiul Economic Viilor di Bucarest il programma informativo e formativo per studenti e professori –  con un laboratorio che ha coinvolto gli studenti –  sui temi della Cucina Mediterranea, patrimonio Unesco, educazione alimentare , stile di vita sano, quali argomenti per diffondere la cucina Italiana e contribuire alla crescita dell’immagine del cuoco professionista FIC all’estero. L’Istituto Italiano di Cultura in Romania punta sul mangiare italiano anche per diffondere la cultura. Ogni anno Ethnologue, la pubblicazione del SIL International che studia le lingue meno conosciute, analizza le migliaia di lingue parlate nel mondo prendendo in esame il numero dei parlanti, le regioni di diffusione, i dialetti e le affiliazioni linguistiche. È l’inventario di lingue più esauriente, insieme a quello di Linguasphere Regist. L’analisi del 2018 riserva una bella sorpresa per noi: l’italiano è la quarta lingua più studiata al mondo, dopo l’inglese, lo spagnolo e il cinese, e prima del francese. Un dato che conferma quelli dei 4 anni precedenti e che spiega l’assenza di cedimenti tra gli studenti, oltre 2 milioni, che frequentano gli istituti italiani di cultura all’estero. “L’italiano – commenta Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia – occupa la quarta posizione come lingua di studio. Esistono le lingue veicolari, quelle che vengono utilizzate per esempio per gli scambi d’affari, e qui in prima posizione c’è l’inglese, che forse tra un po’ sarà superata dallo spagnolo che è in seconda posizione, e poi il cinese. Poi ci sono le lingue madri, e qui l’italiano si attesta nelle ultime posizioni, vista la popolazione numericamente ridotta, e poi ci sono le lingue di studio. Tra le lingue di studio, di cultura, l’italiano arriva nelle primissime posizioni. Eccellenze del nostro Paese come l’arte, la storia, la musica, il cinema, la moda e il design fanno sì che la lingua italiana abbia sempre più motivi per essere studiata.  Anche le prospettive professionali stanno diventando una leva importante per l’avvicinamento alla lingua italiana. Accanto all’interesse per la lingua colta, c’è la prospettiva professionale proprio come quanti vogliono diventare chef della cucina mediterranea o imprenditori dell’agro-alimentare”.

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