Facoltà di Medicina all’UniBas. Manca solo la firma, dal 2021 in regione 60 matricole

Lo si apprende da un articolo pubblicato dalla giornalista Antonella Inciso della Gazzetta del Mezzogiorno, che proponiamo di seguito

Per avviare ufficialmente l’iter manca solo la firma. Quella dei ministri della Salute Roberto Speranza, del ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, e del governatore lucano Vito Bardi. Il corso di laurea in Medicina e Chirurgia in Basilicata, però, sarà presto realtà. Anzi, per essere precisi l’avvio del corsi dovrebbe coincidere, salvo imprevisti, con l’anno accademico 2021 – 2022. La firma è quella che dovrà essere apposta al protocollo d’intesa che dovrà essere firmato dalle Istituzioni coinvolte per dare il via libero definitivo alla procedura di assegnazione del corso, dei posti ad esso legati, delle collaborazioni con altre Università e soprattutto degli stanziamenti economici. Gli ultimi passaggi, alcuni dei quali legati proprio agli stanziamenti finanziari, sono stati chiusi questa settimana ed ora per il tanto atteso corso di laurea, desiderato da anni in Basilicata, non si dovrà che aspettare l’ufficializzazione e la firma.

Un risultato importante, dunque, che secondo il progetto della bozza di Accordo propedeutico definito tra i Ministeri prevede sessanta immatricolati ogni anno. Numero che potrebbe essere destinato a salire se dovesse essere aumentato, a livello nazionale, il numero complessivo dei posti messi a concorso. Questo mentre, tra i 35 ed i 40, saranno i professori impegnati (parte dei quali potrebbero essere scelti anche con accordi tra diversi Atenei italiani). Le attività di ricerca e di didattica saranno, poi, svolte in parte presso la stessa Università e in parte presso le strutture sanitarie lucane, con particolare riferimento agli ospedali di Potenza e Matera (in particolare, il nosocomio del capoluogo diventerebbe policlinico universitario). Più articolato è, invece, il Piano di investimenti che è inserito nella Bozza di Accordo. Un piano che prevede uno stanziamento annuo di 6 milioni di euro da parte della Regione Basilicata a cui si sommeranno un milione di euro l’anno (per il triennio 2021 – 2023) da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca ed un milione di euro l’anno, sempre per lo stesso triennio, da parte del Ministero della Salute. In tutto, quindi, 24 milioni di euro per tre anni. O meglio per i primi tre anni. Perché – confermata la volontà di sostenere economicamente il corso a partire dal quarto anno – sarà la la Regione a definire lo stanziamento da attestare.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno 

1 commento

  1. vincenzo

    Conviene rafforzare e migliorare le esigenze auttuali della struttura sanitari già fortemente in difficolta, creara un complesso universitario è competamente fuori luogo, a mio parre per non parlare dei costi che ne comporterà.

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