Potenza, trasporti a rischio crac: «Crediti per 40 milioni»

POTENZA – Rischia la paralisi allo scoccare del 1° aprile il sistema del trasporto pubblico regionale e locale in Basilicata che conta una quarantina di operatori e un migliaio di lavoratori, tra collegamenti urbani ed extraurbani, ferroviari e su gomma. L’affidamento del servizio è arrivato all’ennesima proroga il 29 novembre con la legge regionale – ha ulteriormente prorogato i contratti scaduti da dicembre 2017 – impugnata dal Consiglio dei Ministri in quanto illegittima. Settore segnato da una condizione creditoria di oltre 40 milioni di euro per ritardi nell’erogazione dei corrispettivi di servizio da parte di Regione e Province per cui le imprese si sono viste bloccare le anticipazioni bancarie che finora consentivano di tenere in piedi il sistema.

Pronte a far scattare le procedure di mobilità e licenziamento sono al collasso, schiacciate da un’insostenibile mancanza di liquidità: manca la mensilità di gennaio 2020 e, in alcuni casi, anche quelle di novembre e dicembre 2019. Una crisi «grave» per un servizio nevralgico ancor più nella Basilicata dai piccoli numeri dove meglio si qualifica come servizio pubblico di rilevanza sociale, eppure segnato da ataviche inefficienze e inadeguatezze. Un unicum in tutta Italia tale da allertare i vertici dell’Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori. C’era anche il presidente dell’Anav Giuseppe Vinella alla conferenza stampa ieri mattina nella sede di Confindustria a Potenza convocata per «fare chiarezza e respingere la falsa narrazione che attribuisce alle imprese – ha detto il presidente Anav Basilicata Giulio Ferrara – le colpe di una situazione che non riesce a soddisfare il diritto alla mobilità dei cittadini lucani con servizi adeguati. Resta la piena disponibilità a contribuire a un processo di rilancio e industrializzazione del settore in un contesto di concorrenza regolata per il mercato nel pieno rispetto delle responsabilità e dei ruoli di tutti i soggetti coinvolti». «Siamo qui per far emergere le esatte e puntuali condizioni contrattuali in essere al 31 marzo 2020 e quanto attiene agli atti programmatori – ha detto il presidente Anav Vinella – che non spettano certo alle imprese, ma agli Enti pubblici. La scadenza ormai prossima, lo è in realtà dal 2007, data in cui il regolamento Ue già prevede alcuni adempimenti in materia di aggiudicazione degli appalti dei servizi pubblici di trasporto passeggeri su strada e ferrovia. Le risorse del Fondo Nazionale Trasporti arrivano anticipate per l’80% all’inizio di ogni anno, per norma dello Stato, a tutte le regioni. Solo in Basilicata si bloccano. Di fatto non veniamo pagati: gli imprenditori non sono missionari, ma si assumono oneri e onori dell’attività imprenditoriale. In questo caso non c’è né guadagno, né pareggio, c’è solo una grandissima perdita che in questa regione si protrae da quasi vent’anni».

Il presidente Vinella ha chiarito che «se non interverranno fatti tali da determinare la corretta continuità del servizio in Basilicata ci potrebbero essere ripercussioni per la mobilità, l’occupazione, le imprese», fermo restando il punto posto già a suggello del tavolo convocato in Prefettura il 29 novembre: l’impegno chiesto alla politica regionale di 10 milioni di euro per il ristoro di contributi arretrati per il rinnovo del Ccnl 2017-19 e l’erogazione in tranche mensili delle trimestralità arretrate dei corrispettivi di servizio 2019 per 40 milioni di euro.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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