La regione migliore per il business italiano? La Basilicata

L’ottima annata di Matera si è conclusa nel migliore dei modi, tra complimenti, accordi a lungo termine con il MISE e grandi opportunità all’orizzonte, a riprova del fatto che anche la cultura può creare business se ben direzionata e sostenuta. Un’evidenza, questa sostenuta anche dalle opinioni degli stessi professionisti che ogni giorno operano nel territorio di una delle regioni più bistrattate d’Italia. Per anni, infatti, la Basilicata è stata un luogo quasi dimenticato da governi e cittadini. Una terra splendida che soffre, probabilmente, la sua conformazione geografica e sicuramente la sua bassa industrializzazione, ma che, al contempo, nasconde, come abbiamo potuto notare negli ultimi dodici mesi, tesori incredibili. Gioielli e preziosi patrimoni di cui finalmente anche gli italiani iniziano ad accorgersi, come testimoniano anche i dati.

Una recente indagine di ProntoPro.it, sviluppata affidandosi al proprio database di aziende e lavoratori autonomi distribuiti sulle 500 categorie di servizi disponibili sul portale che mette in contatto la domanda e l’offerta di lavoro, ha chiesto a un campione di 2000 professionisti, impiegati per il 95% in attività di piccole dimensioni (non oltre i 5 dipendenti), di indicare il proprio livello di soddisfazione, nei confronti delle istituzioni locali e nazionali. Il risultato? Una panoramica delle regioni migliori e peggiori del Paese, in base a diversi fattori quali: la percezione del supporto da parte delle istituzioni locali e del governo, le normative sulla tassazione, le condizioni lavorative, la burocrazia e le aspettative per il futuro. ll sondaggio ha permesso di ricavare delle valutazioni da 1 a 10 su ognuna di queste metriche, utilizzate poi per stilare la classifica delle regioni più adatte all’implementazione e gestione di un’attività professionale.  Tra queste, la Basilicata è risultata essere una delle prime tre aree in cui è più indicato portare avanti un’attività imprenditoriale sia per opportunità attuali, sia per prospettive a lungo termine.

LA BUROCRAZIA RIMANE IL PROBLEMA PRINCIPALE – Entrando nel merito delle tematiche su cui i liberi professionisti sono stati chiamati a esprimere il proprio parere si registra un generale scontento nei confronti del supporto offerto dalle istituzioni. Il 75% degli intervistati ritiene insufficiente il sostegno della propria regione e la percentuale sale all’82% se a essere valutato è il supporto che arriva dallo stato. Ad influire sul giudizio la complessità dell’apparato burocratico e l’operato del governo in materia di tasse: per il 57% dei professionisti la burocrazia è troppo complessa, un fattore che influisce sia sull’avviamento di nuove attività che sulla gestione del proprio lavoro nel quotidiano; per l’80% dei professionisti inoltre il governo non gestisce in maniera ottimale le tasse, un’obiezione che riguarda la quantità di imposte da pagare, ma anche la gestione del gettito fiscale.

LOMBARDIA, BASILICATA E PIEMONTE SUL PODIO – Se il sondaggio avesse indagato solo questi aspetti nessuna regione avrebbe raggiunto la sufficienza, ma a spostare l’ago della bilancia ci hanno pensato due fattori che hanno influito in maniera importante sulle valutazioni assegnate dai liberi professionisti a enti locali e regioni: l’esistenza di programmi di formazione convincenti e le aspettative sul futuro. In Basilicata, ad esempio, quasi il 90% degli intervistati ritiene utili gli eventi di formazione e networking organizzati sul proprio territorio, come quello realizzato a Matera lo scorso 7 dicembre 2019 dalla Fondazione Matera Cultura insieme a Business International (divisione di Fiera Milano Media – Gruppo Fiera Milano) e dedicato allo sviluppo di un nuovo modello di Open Culture. In Lombardia e Piemonte è invece l’ottimismo verso il futuro a farla da padrone, i professionisti lombardi e piemontesi hanno assegnato un punteggio molto vicino al 9 alle aspettative che hanno per il futuro della propria attività, sia in termini di crescita del fatturato che assunzione di nuovi dipendenti. Fanalino di coda della classifica, infine, sono risultate tre regioni del Sud: Campania, Calabria e Sicilia. Il voto totale sulla percezione da parte dei professionisti, in merito al sostegno che arriva loro da enti locali e nazionali, non supera il 4. La valutazione più bassa? Per tutte e tre le regioni è sicuramente il 3 assegnato al supporto offerto dalla propria regione.

Fonte: www.bimag.it

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