Nel potentino: mediatore culturale e spacciatore nel Centro per il Rimpatrio. In manette un siriano 33enne

Personale della Squadra Mobile della Questura di Potenza e del Commissariato di P.S. di Melfi, nella, presso il C.P.R. (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) di Palazzo San Gervasio ha tratto in arresto un cittadino di nazionalità siriana, E.I. di anni 33, mediatore culturale dell’ente gestore presso quel centro, perché trovato in possesso di diverse dosi di sostanza stupefacente del tipo hashish. La perquisizione personale del mediatore culturale, entrato nel centro per intraprendere il turno di servizio, ha consentito di rinvenire all’interno delle scarpe che calzava sei dosi di hashish, già confezionate e pronte allo spaccio. L’ulteriore attività investigativa ha consentito di rinvenire altra sostanza stupefacente nell’abitazione occupata dal mediatore culturale tratto in arresto. L’attività d’indagine svolta nell’immediatezza da parte del personale della Polizia di Stato ha permesso d’identificare un complice, J.A. di anni 25, ex collega del mediatore culturale tratto in arresto, il quale sottoposto a perquisizione domiciliare veniva trovato in possesso di un grammo di hashish ed un coltello utilizzato per il taglio della droga. Per tale motivo anche J.A. è stato deferito all’A.G. in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio in concorso con l’odierno arrestato. L’ipotesi al vaglio è che la droga potesse essere destinata a qualcuno degli ospiti del Centro. Nei giorni scorsi, poi, nell’ambito dei servizi tesi alla prevenzione e repressione dei reati in genere, all’interno del Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio, disposti dal Signor Questore di Potenza, personale del Commissariato di P.S. di Melfi ha tratto in arresto B.B. cittadino guineano, di anni 20, per danneggiamento aggravato. Lo straniero che si trovava presso la predetta struttura in attesa di espulsione, più volte si era già reso responsabile di atti di tal natura mettendo a soqquadro il CPR. L’arresto è stato effettuato in flagranza di reato in quanto il guineano, con estrema violenza aveva scardinato una finestra in alluminio pesante, con vetri antisfondamento sbattendola ripetutamente a terra sino a frantumarne i vetri, dopo di che aveva divelto un lavandino in metallo dalla parete del bagno e un proiettore di luce al neon, rendendoli inutilizzabili. L’arrestato si trova ora presso la Casa Circondariale di Melfi.

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