Il rapporto tra turismo sostenibile e territorio in Basilicata. Se n’è discusso in una tavola rotonda a San Fele

Con l’avvicinarsi dell’estate, la Basilicata s’interroga sulle strategie più opportune per coniugare turismo e rispetto ambientale. Su tale tema si è tenuta al “Tipicamente” di San Fele una tavola rotonda alla quale hanno partecipato operatori turistici del Vulture-Melfese, imprese artigiane e associazioni di categoria provinciali e regionali. Ha fatto gli onori di casa Michele Sperduto, organizzatore dell’evento e presidente delle “Cascate di San Fele” che, dopo aver sciorinato gli ultimi dati sull’affluenza turistica, costantemente in crescita, ha compiuto un dettagliato excursus storico partendo dalla genesi di questo ormai famoso attrattore turistico che, paradossalmente, dal 2014 è annoverato nella guida turistica internazionale “Rother Wanderfȕhrer” di lingua tedesca della Bergverlag (traduzione del sottoscritto sul sito www.cascatedisanfele.it) insieme all’abbazia di Pierno, monte Santa Croce, laghi di Monticchio etc. ma non nella guida del Touring Club Italiano. Preso dall’euforia dei numeri, Sperduto ha proposto l’istituzione di un ticket d’ingresso, ma il Direttore regionale dell’APT, dr. Mariano Schiavone, ha spento subito il facile entusiasmo osservando che “(…) il biglietto d’ingresso sarà possibile istituirlo solo quando l’area interessata sarà attrezzata con servizi di prima necessità come i bagni chimici, percorsi per i disabili etc.”. Il dirigente regionale ha poi tenuto a sottolineare come “un incremento eccessivo del flusso turistico potrebbe diventare, a lungo andare, insostenibile, se non supportato da una corrispondente organizzazione ricettiva”. Sulla stessa lunghezza d’onda si sono detti Michele Tropiano, di Federalberghi, e Antonio Miele, presidente provinciale della Confartigianato. L’assessore regionale all’Ambiente e Territorio, Francesco Pietrantuono, dal canto suo, ha promesso l’interessamento del suo assessorato per stilare un progetto di valorizzazione della biodiversità, onde intercettare le richieste di un nuovo ambientalismo sensibile ai problemi dell’habitat. Il sindaco di San Fele, Donato Sperduto, invece, ha dichiarato che la sua Amministrazione comunale è impegnata nella conservazione del tesoro naturalistico rappresentato dalle Cascate e che, a questo scopo, sta tentando di ampliarne l’area di utilizzo, acquistando i terreni confinanti con il sito: impresa non facile. Inoltre ha espresso la necessità di una regolamentazione delle regole d’uso delle Cascate, auspicando nel contempo il pronto varo definitivo del costituendo Parco del Vulture, che darebbe nuova linfa alle imprese agricole e turistiche. A nome della Pro Loco e dei “Volontari per la cultura” di Ruvo del Monte, l’articolista ha suggerito che: “(…) bisogna captare i turisti dai grandi flussi attraverso l’adozione di sinergie positive tra Comuni che, superando vecchi campanilismi, coinvolgano osmoticamente i paesi viciniori con le loro attrazioni culturali e paesaggistiche, ad esempio: il “Museo archeologico” ed  il “Museo parrocchiale dell’arte sacra, civiltà contadina e memoria storica” di Ruvo del Monte; il “Paese delle fiabe” di Rapone; l’Osservatorio astronomico e la “Butterfly  House” di Castelgrande; i Laghi di Monticchio con il suo “Museo di Storia  naturale”; la Biblioteca e la casa di Giustino Fortunato di Rionero in Vulture etc.”. Insomma, essendo la Basilicata demograficamente piccola e distribuita, per lo più, in piccoli centri con meno di 5000 abitanti, sarebbe cosa buona e giusta che essi facessero sistema, scambiandosi  non solo i segretari comunali e i vigili urbani, come avviene oggi, ma anche i turisti, affinché dopo il 2019 non si dica, parafrasando Carlo Levi, che i turisti si sono fermati a … Matera.

Prof. Domenico Calderone

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