Reportage: Sicignano-Potenza, che odissea! Il viaggio verso il capoluogo lucano tra cantieri, restringimenti e salti di carreggiata.

Raggiungere la Basilicata attraverso il raccordo autostradale Sicignano-Potenza diventa sempre più un’impresa, con tanto di ostacoli da superare. Da Sicignano degli Alburni a Potenza, e viceversa, poco più di 47 chilometri di interruzioni, disagi, limitazioni, viadotti demoliti e uscite obbligatorie. I disagi maggiori sono causati dai lavori in corso sui viadotti Pietrastretta e Marmo a Vietri di Potenza. Lavori che obbligano le auto a percorrere i tratti a doppio senso e i mezzi pesanti lungo un tortuoso e pericoloso percorso alternativo. Disagi che sono destinati a diminuire a cavallo tra fine e inizio anno, ma non ad essere eliminati del tutto, visto che in programma ci sono già nuovi lavori di demolizione e ricostruzione.

IL VIAGGIO VERSO POTENZA – Per dirigersi verso Potenza uscita obbligatoria dall’A2, “Autostrada del Mediterraneo”, all’altezza di Sicignano degli Alburni. Qualche chilometro di un percorso buono, poi all’altezza dello svincolo di Buccino i primi problemi. Il divieto di transito, oltre, per i mezzi pesanti, costretti ad uscire a Buccino e proseguire verso la Isca-Pantanelle. Per il traffico leggero si continua dalla terra volceiana in direzione Vietri di Potenza. Ma le deviazioni e le interruzioni, ormai da anni, sono numerose sul tratto di una quindicina di chilometri. La prima in prossimità del viadotto “Platano”, che segna i confini tra Basilicata e Campania, tra Vietri e Romagnano al Monte. Dopo i lavori di manutenzione straordinaria sul viadotto, in corso ci sono lavori di pitturazione della struttura in ferro. Si transita attraverso una deviazione. Poi, un altro restringimento, appena arrivati in territorio vietrese, all’altezza del viadotto Carpineto, verso la corsia di destra. Poi ancora, poco dopo all’uscita di una breve galleria, un altro restringimento della carreggiata per vie centrali, all’altezza del viadotto “Cammardà”. Poi, ancora, più avanti, restringimento della carreggiata verso sinistra all’altezza del viadotto “Santa Venere”. Doppio senso sulla carreggiata del viadotto “Le Carre I” in direzione Potenza. Quello in direzione Salerno, è stato già demolito e ricostruito (169 metri, fatto brillare il 5 agosto 2014). Dopo l’uscita dalla galleria Vetranica si arriva sul viadotto “Franco”, di circa 500 metri. Anche questo oggetto di brillamento, in due fasi, a partire da luglio del 2014. Ricostruito, è già transitabile. Dalla fine del viadotto Franco iniziano i veri grandi problemi del viadotto. Uscita obbligatoria al primo svincolo di Vietri, in contrada San Vito, divieto di accesso sul raccordo per i mezzi pesanti, che sono costretti a percorrere il percorso alternativo delle contrade vietresi, per rientrare sul raccordo dopo otto chilometri percorsi tra le contrade. Rientro all’altezza del secondo svincolo di Vietri, conosciuto anche come Vietri-Balvano. Il traffico leggero, invece, una volta uscito dal raccordo, rientra subito attraverso gli ormai noti blocchi in cemento, installati dall’Anas per evitare il passaggio dei mezzi pesanti (che, spesso, ci riescono. L’altra mattina un tir percorreva tranquillamente il tratto). Una volta entrati nuovamente sul raccordo, salto di carreggiata dopo cinquecento metri sul viadotto “Pietrastretta” e doppio senso di circolazione sulla carreggiata nord. Su quella sud, ormai dal 2008, continuano i lavori, che hanno subito una accelerata negli ultimi mesi con il varo delle travi e i lavori di realizzazione della carreggiata vera e propria. Da sottolineare che la mattina, verso le ore 8, non mancano i rallentamenti anche sul doppio senso, con il personale al lavoro impegnato con un mezzo a scaricare del materiale sul versante opposto. Blocchi gestiti dal personale delle aziende impegnate. Da sottolineare anche la demolizione del viadotto Torre, sempre sulla corsia sud, che dovrà essere ricostruito. Poco più avanti deviazione sull’ormai nota bretella che bypassa il viadotto “Franco”. La carreggiata nord è stata già totalmente demolita, per 501 metri, e in questi giorni sono iniziati i lavori di posa in opera delle travi in cemento. Mezzi adibiti al trasporto eccezionale stanno giungendo quasi quotidianamente, dalla Calabria, con le lunghe travi. Mentre per la carreggiata sud, è chiusa da fine marzo per le lesioni riscontrate su una trave, e i lavori di demolizione e ristrutturazione inizieranno solo dopo la conclusione dei lavori in corso sull’altra carreggiata, in modo da garantire il collegamento ed eliminare la bretella (forse per fine anno o entro la primavera 2018). Imboccata la bretella, una vecchia strada sistemata e riattivata in tempi record dall’Anas, dopo 700 metri (all’uscita sempre dei blocchi in cemento) si esce, per rientrare dopo qualche secondo sul raccordo, in direzione Potenza, attraverso lo svincolo di Vietri-Balvano. Gli ostacoli e i restringimento non finiscono qui. Già dopo l’uscita dalla galleria “Del Marmo” un altro restringimento, poi qualche dislivello di troppo nei pressi dei giunti di alcuni viadotti e in direzione Potenza ancora restringimenti, come ad esempio tra Tito e il capoluogo all’altezza del viadotto Tora. Stesso identico percorso per chi dalla Basilicata vuole raggiungere Salerno o altre città italiane.

Un percorso tortuoso e con molte deviazioni, restringimenti e salti di carreggiata. Oltre ai già noti disagi che i pendolari quotidianamente registrano, non manca –ormai quasi ogni giorno- chi con i mezzi pesanti prova ad oltrepassare i restringimenti in cemento, causando il blocco totale del traffico e ulteriori disagi. Succede ormai quasi quotidianamente che i furbi, anche autisti di pullman, ignorino la segnaletica provando ad evitare il percorso alternativo, pur subendo dei danni di non poco conto alla carrozzeria. Per quanto riguarda i lavori, Anas ha messo in campo in questi anni e sta ancora lavorando per il ripristino totale della viabilità su un raccordo forse troppo giovane per presentare tanti, troppi, problemi strutturali. Intanto il collegamento da e per la Basilicata è questo: un percorso ad ostacoli, una vera e propria odissea che sembra non trovare una fine.

Claudio Buono

(foto melandronews.it)

 

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