Basilicata, ex Copes esclusi dalla graduatoria dei beneficiari. D’Angelo: “Maltrattati dalla politica, pronti a sostenerli”

L’assessore alle politiche sociali del comune di Vietri di Potenza, Francesca D’Angelo (in foto), sostiene la protesta degli ex Copes, esclusi per il momento dalla graduatoria dei beneficiari proprio perché il sussidio economico ricevuto è stato considerato come fonte di reddito. “Sono vittime del paradosso della povertà -sottolinea D’Angelo- pur rimanendo al di sotto della soglia di povertà non rientrano nel programma di sostegno economico. Vittime, dunque, di una incapacità del governo Regionale di eliminare la povertà assoluta senza discriminazioni fra soggetti aiutabili e soggetti non degni di aiuto. Maltrattati da una politica che invece di risolvere i problemi li accentua, con il rischio di inasprire anche i rapporti sociali ed innescare conflitti tra svantaggiati”. D’Angeloinvita a rivendicare i propri diritti, “senza incolpare chi è rientrato nelle graduatorie, di perseverare nella lotta con lucidità, chiedendo chiarezza e rispetto per i diritti acquisiti. L’idea del reddito di cittadinanza è di non permettere a nessuno di scendere al di sotto di una determinata soglia di reddito, o linea della povertà. Non è possibile ignorare l’abc dello stato sociale. Le persone escluse dal mercato del lavoro, o perché non hanno potuto accedervi o perché non hanno potuto reinserirvisi, e che sono prive di mezzi di sostentamento devono poter beneficiare di prestazioni e di risorse sufficienti adeguate alla loro situazione personale. In tutti i Paesi dell’Europa questo è realtà. In Basilicata è caos”. “Siamo pronti a scendere in campo -ha sottolineato- e a manifestare per il reinserimento in graduatoria; la dignità delle persone è un bene che va difeso dai pasticci del governo regionale. Dobbiamo essere uniti e coesi difronte a questa questione sociale, evitando di considerare il reddito di cittadinanza come un sistema di assistenzialismo fine a se stesso. Cosi non è, sfatiamo luoghi comuni; gli ex Copes lavorano per il numero di ore loro assegnate, e stanno portando avanti i progetti che l’amministrazione comunale ha predisposto”. E conclude: “Non hanno colpe se il mercato del lavoro è diventato estremamente selettivo ed esclusivo. Per questo, a mio avviso, solo una sana rete di sussidi può contribuire a creare coesione sociale. Le politiche di sostegno economico rappresentano un segno di civiltà e di conquiste, di democrazia che non lascia indietro nessuno”

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