“Sicuri a casa propria”: presentata a Potenza la proposta di legge SPP-IDV sulla legittima difesa e violazione del domicilio

“Sicuri a casa propria” è l’obiettivo della proposta di legge di iniziativa popolare riguardante la modifica delle norme disciplinanti la violazione di domicilio e la legittima difesa presentata oggi a Potenza in un incontro con i giornalisti da Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato Polizia Penitenziaria (Spp), insieme al segretario regionale di Idv Basilicata Angelo Rosella. Al tavolo anche Incoronata Lucia, Terziario Donne Confcommercio Imprese Italia Potenza e il sindaco di San Chirico Raparo Claudio Borneo. Di Giacomo – che è giunto all’ottavo giorno di sciopero della fame – è impegnato in un tour in tutt’Italia per sollecitare il Parlamento a discutere la proposta di legge che con l’impegno di Italia dei Valori ha sinora raccolto presso i Municipi del Paese ben 2 milioni 300 mila firme. Tre in sintesi i principi da affermare: l’aumento della pena per chi si introduce nel domicilio, non sia possibile essere denunciati per eccesso di legittima difesa e non sia mai previsto un risarcimento del danno per il ladro. Sono sempre più numerosi i furti e le rapine e tra questi – ha detto Di Giacomo che ha annunciato la richiesta di incontrare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – il caso di un gioielliere nel Milanese che uccise sparando alcuni colpi pistola un rapinatore albanese entrato nella sua casa insieme a due complici. Solo ieri Il gip di Milano, come richiesto dal pm, ha archiviato l’inchiesta a suo carico accertando che fu “legittima difesa”. Ma – è stato detto nell’incontro con i giornalisti – il gioielliere ha dovuto subire anni di indagini, ha dovuto difendersi e sostenere spese legali oltre a danni psicologici. Nel giro sui territori – ha riferito il segretario del Spp – registro il grande interesse dei cittadini, di associazioni che ci sostengono e che mettono a nudo la lontananza della politica dai problemi veri della gente. Noi vogliamo essere portavoci della forte domanda di legalità. Angelo Rosella, segretario di IdV, ha evidenziato che per la prima volta in Italia in pochissimo tempo è stato raccolto un numero altissimo di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare a riprova dell’emergenza criminalità. Anche in Basilicata, specie nell’area nord e nel Metapontino – ha detto – sono sempre più numerosi gli episodi di microcriminalità che non sono denunciati. Vittime soprattutto gli anziani che vivono da soli ed in aree rurali e non mancano furti e rapine ai danni di attività economiche. Per questo – ha affermato Rosella – al cittadino deve essere data la possibilità di difendersi, di difendere i propri cari, il proprio patrimonio. La nostra pdl è pertanto un forte deterrente nei confronti dei malviventi che devono capire a cosa vanno incontro nella violazione del domicilio. Per Incoranata Lucia (Terziario Donna Confcommercio) la percezione del pericolo è molto diffusa tra i commercianti e con esso la mancanza di sicurezza a svolgere l’attività. Come associazione di categoria da anni facciamo battaglie e iniziative sui temi diversi della legalità e quindi ho sostenuto convinta, tra i firmatari che hanno depositato la pdl del Spp, gli obiettivi riconducibili all’esigenza dell’inviolabilità del domicilio. Dal sindaco di San Chirico Raparo Claudio Borneo è venuto l’invito a continuare nella raccolta delle firme con l’annuncio che promuoverà banchetti nei sei paesi dell’Unione Comuni del comprensorio. La nostra esperienza con l’installazione di sei videocamere ci porta a ritenere che in tema di prevenzione c’è molto da fare. Solo che i piccoli Comuni non hanno personale e fondi adeguati al punto che se installiamo altre telecamere non abbiamo agenti da collocare alla visione. Se la nostra pdl non dovesse essere esaminata rapidamente in Parlamento – ha detto infine Rosella – avvieremo iniziative di mobilitazione e continueremo a raccogliere ancora firme sino al doppio delle attuali per costringere Parlamento e Governo ad occuparsene. Di fronte ad una criminalità sempre più aggressiva occorre, a nostro parere, aggiornare le norme esistenti collegandole alle nuove domande di sicurezza dei territori, in particolare quelli più esposti agli assalti di una criminalità sempre più violenta e sfrontata. Serve certamente più vigilanza delle forze dell’ordine, ma a loro vanno forniti più mezzi e più personale. Questo ampliamento legislativo della tutela vuole da un lato evitare il rischio di alimentare la cultura dello “sceriffo fai da te”, cavalcata da forze politiche estremiste nei toni ma improduttive nelle soluzioni, ma dall’altro realizzare un deterrente molto più forte verso quella categoria di criminali dediti a furti e rapine nelle nostre abitazioni, che non dovranno mai più beneficiare di alcuna scappatoia giuridica che sarebbe ingiusta e beffarda.

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