Centro Oli di Viggiano, dopo il riavvio delle attività il comitato cittadino chiede incontro tra sindacati, Regione, Eni ed aziende

Le attività del Centro Oli di Viggiano sono ormai ripartite, secondo un criterio di gradualità, da 15 giorni e se questo è servito, da un lato, a riconsegnare una parvenza di normalità, dall’altro non è bastato per dissipare dubbi e nubi che ancora si addensano sulla Valle dell’Agri. A pensarla così è soprattutto il Comitato Un Patto per la Val d’Agri che aveva promesso di proseguire nella sua battaglia a difesa dei diritti ed a tutela della Valle e sta mantenendo fede ai propri propositi ed alle proprie rivendicazioni. ‘Nonostante il Cova sia ripartito già da più di due settimane – sostengono dal Comitato -, non si intravedono novità per i tanti colleghi ‘espulsi’ dal processo produttivo, e quindi dal circuito occupazionale, in conseguenza delle rotazioni dovute ai cambi di appalto e, Il-cenbtro-olio-di-Viggianoanche, del lungo stop forzato del processo estrattivo e della produzione. Per quanto ci è dato sapere, peraltro, giungono voci di Aziende in evidente stato di difficoltà costrette a far scattare, per propri dipendenti, la cassa integrazione o costrette a ricorrere ad altre tipologie di ammortizzatori sociali. Alla luce di ciò, noi chiediamo che si convochi un incontro tra le Rappresentanze sindacali, la Regione, le Aziende e la Committente Eni per discutere sulla possibilità di rivedere ed adeguare alcuni punti del Patto di sito. Non si possono abbandonare lavoratori e famiglie – proseguono dal Comitato Un Patto per la Val d’Agri – in un limbo di incertezza ed inquietudine e non si può agire in barba a tutte le normative che regolano la successione negli appalti tra aziende e mortificando i principi voluti dalle clausole di protezione, dalle clausole sociali o di riassunzione. Noi chiediamo con forza che si ottemperi a quanto disposto con la contrattazione collettiva, che siano fornite non solo risposte chiare ed immediate ma anche adeguate tutele ai lavoratori interessati e che siano garantiti il ripristino e la salvaguardia occupazionali, nel rispetto dei principi delle continuità lavorativo-salariale nella fase di assegnazione contrattuale ad altre Aziende e mettere queste ultime nella condizione di poter assicurare tutto ciò. Un piccolo esempio potrebbe essere quello di iniziare ad inserire nelle gare il costo dei dipendenti senza la possibilità di variazioni al ribasso.’

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