Dal volo dell’angelo a quello dell’aquila, in Basilicata ben 96 attrazioni turistiche. Per il Centro Studi Thalia “è ancora scarsa l’offerta pacchetti”

volo-dellaquilaCon l’inaugurazione il 24 giugno prossimo del “macroattrattore” di Monte Cotugno-Senise (Magna Grecia, il mito delle origini)  salgono a 96 le attrazioni turistiche di varie tipologie censite in Basilicata dal Centro Studi Turistici Thalia (su dati di fonte dell’Istituto Tedesco Qualità Finanza, Istat e Tripadvisor). Nel numero – precisa la nota del CS Thalia – rientrano attrazioni culturali, musei, spettacoli dal vivo, Parchi letterari e naturalistici, ecc., con una valutazione media per la Basilicata (Istituto Tedesco Qualità Finanza) pari a 4,75 (scala 1-5) e un punteggio totale su 93 dei 96 (non c’è l’aggiornamento relativo agli ultimi due entrati in funzione nel 2015: la Via Ferrata Dolomiti Rocks, la prima via ferrata del Meridione d’Italia, a Castelmezzano-Pietrapertosa e il Volo dell’Aquila a S.Costantino Albanese; mentre quello di Senise non è ancora attivo) pari a 440 punti che collocano la Basilicata al terz’ultimo posto per numero e punteggio acquisito. Per il Centro Studi Turistici Thalia siamo dunque in una fase “più che matura” per nuovi e vecchi attrattori turistici. La questione oggi non è certamente legata al numero o se crearne altri quanto alla loro promozione e ancor più alla loro commercializzazione perché visitatori e presenze di attrazioni sono ancora bassi (ancor più in un rapporto investimento pubblico-turisti stagionali). E in proposito l’esperienza “poco esaltante” nelle ultime stagioni del Parco de La Grancia con il cinespettacolo dovrebbe servire. “Quello di Senise – sostiene il presidente del Thalia Piero Scutari – ha un obiettivo ambizioso in cui crediamo: diventare un “ponte” tra mare e montagna, vale a dire indirizzare i turisti dalla costa di Maratea (ed anche del Metapontino) verso l’interno, e in particolare il Pollino. E’ una vecchia idea sempre valida di abbinare la vacanza o il soggiorno sul mare all’escursione, la gita nei Parchi, con una proposta che poche regioni come la nostra si possono permettere. Si tratta in sostanza di intercettare flussi turistici di nicchia, puntando su un turismo che regali emozioni – aggiunge Scutari –  all’interno di una strategia intelligente, specie rispetto al recente passato quando non c’erano scelte di nicchia e tanto meno una gamma di attrazioni così vasta come quella attuale. Non è un caso che oltre alle “pagelle” lusinghiere dei turisti stranieri per buona cucina e ospitalità ricettiva, un altro riconoscimento ci viene sempre dall’Istituto Tedesco Qualità Finanza che in tema complessivo di accoglienza ci assegna un bel 9 e mezzo e il primo posto nella classifica qualità degli alloggi”. Per gli operatori del Thalia i problemi sono essenzialmente: consorziare gli operatori specie dei comprensori che ospitano gli attrattori (accade semplicemente che l’artigiano non sa come vendere i suoi prodotti a quanti parteciperanno al Volo dell’Aquila); realizzare l’itinerario Basilicata coast to coast attrazioni suddiviso per almeno tre “generi” (emozioni, spettacoli, cultura); definire pacchetti per soggiorni brevi (non solo fine settimana) con costi competitivi. Il “punto dolente” – spiega Scutari – è l’offerta di pacchetti che è ancora scarsa e troppo differenziata e non ancora abbinata a Matera, sfruttando pochissimo l’attrattore oggi principe che è la Capitale Europea della Cultura 2019. Alla Regione – conclude  – chiediamo un tavolo tecnico per dare il nostro contributo di idee, proposte, progetti anche in tema di gestione degli attrattori vecchi e nuovi”.

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