Bambini che a maggio faranno la 1° comunione, mamme belle e meravigliose, papà straordinari, guidati da Don Ovidio, viceparroco tuttofare della nostra parrocchia, e dalle catechiste Pia Gallo, Isa Fella, Pina Sansone, Manuela Sileo, hanno visitato Lanciano e Manoppello, due cittadine in provincia di Chieti. Lanciano, oltre ad essere il paese eroico della Resistenza antinazista e antifascista, è il luogo di un miracolo eucaristico avvenuto nell’anno settecento circa. Un documento del 1631 riferisce il prodigio con ricchezza di particolari: ” Un giorno un monaco (basiliano) mentre celebrava la Santa Messa fu assalito dal dubbio circa la presenza reale di Gesù nella Santa Eucaristia. Pronunziate le parole della consacrazione sul pane e sul vino, all’improvviso, dinanzi ai suoi occhi vide il pane trasformarsi in Carne, il vino in Sangue.” Il documento descrive questo monaco come uomo di grande cultura, ma tormentato dal dubbio, disorientato dalle varie correnti d’opinione, anche nel campo della fede, lacerato dalla inquietudine quotidiana, insomma un uomo contemporaneo, un San Tommaso molto vicino a noi. La vera fede non ha bisogno di miracoli, perciò Gesù non dava importanza agli eventi miracolistici, infatti, dopo un miracolo raccomandò di non dire niente a nessuno e rifuggiva dalla mentalità miracolistica, ma la modernità di questo monaco Lo fa sentire vicino a noi e ci fa capire che Gesù era come noi, carne e sangue, con un gruppo ben preciso (AB); Gesù è veramente nostro fratello, figlio di Dio, ma anche figlio dell’uomo, figlio dell’umanità e questo fatto ce lo fa amare. E’ questa la ragione per cui i figli di nove anni della nostra Comunità sono stati guidati a Lanciano; per noi è stata una specie di ricerca del Sacro Graal, che non è più mito, ma verità storica, che vive dentro di noi sempre, ma in particolar modo quando ci avviciniamo all’Eucarestia Cristo Bel Pastore (e, quindi, Buono, perché chi è bello dentro è anche buono). Una vera sorpresa è stata la visita a Manoppello, che conserva il volto di Cristo appena risorto impresso su una tela, che combacia perfettamente con il viso della Sacra Sindone di Torino (che avvolgeva Cristo morto sulla croce). Anche se gli eventi sono misteriosi, questa tela, che non è un dipinto, ma è un volto vero impresso su un tessuto, ci mostra che Dio ha un volto fatto di carne; che noi siamo fatti a somiglianza di Dio e Dio somiglia all’uomo e soprattutto è vicino a noi; questo frammento rappresenta l’irruzione vittoriosa e concreta dell’Infinito e dell’Eterno per la nostra storia. In questo volto vi è il vincitore della morte e si rivela il mistero dell’amore più grande, il solo capace d’illuminare il nostro dolore e anche la disperazione che qualche volta ci coglie: mistero di un infinito bene, che si fa piccolo, si “abbrevia”, per donarsi a favore dei senza Dio e di coloro che erano considerati maledetti da Dio, affinché questi vivano della vita di Dio. A Lanciano abbiano trovato altri sei gruppi provenienti da parrocchie della Puglia e altre Regioni; a Manoppello, insieme a noi vi erano autobus provenienti dalla Germania, forse perché il principale studioso del Santo Volto e’ stato il gesuita Heinz Pfeiffer, che aveva studiato all’università di Tubinga insieme a papa Benedetto XVI, che a sua volta ha visitato questo santuario. (Tra parentesi: Padre Heinz Pfeiffer è stato più volte a San Cataldo ed ha celebrato la santa messa nella chiesa del villaggio…. sorprese della storia, vie che si incontrano….). La nostra visita si è conclusa con un pranzo “al sacco” e un viaggio di ritorno rallegrato da canti bellissimi: è un’esperienza meravigliosa da rifare con la volontà di vivere insieme momenti di spiritualità e di fraternità.