Sgominata banda di 6 croati e due napoletani: operavano anche in Basilicata

 La banda sgominata dai Carabinieri di Sala Consilina Operavano anche in Basilicata (Foto unotvweb.it)


La banda sgominata dai Carabinieri di Sala Consilina Operavano anche in Basilicata (Foto unotvweb.it)

Otto gli arresti nell’ambito dell’operazione “Golden Trips”, condotta ieri, alle prime luci dell’alba, dalla Compagnia Carabinieri di Sala Consilina, nel Vallo di Diano, al comando del Tenente Emanuele Corda e su provvedimenti emessi dal Gip del Tribunale di Lagonegro. In manette sei croati e due napoletani: Natalino Braidich, 31 anni, Nikolic Dalibor, 41 anni, Petrov Jadraknka, 42 anni, Durdevic Giordana, 44 anni, Petrov Kendi, 30 anni, Ivanovic Davor, 44 anni e due napoletani, Cosimo Fidato, 56 anni e Cinzia Pattusi, 40 anni. Otto quindi le misure cautelari emesse, di cui quattro in carcere e altrettanti agli arresti domiciliari. Sgominata una pericolosa banda, specializzata in particolare nella commissione di furti in appartamenti e rapine. La banda ha operato nel Vallo di Diano, in altri paesi del Salernitano, ma anche in Basilicata e nel potentino, oltre a colpi effettuati in altre regioni italiane, come Puglia, Calabria, Abruzzo, Molise e Lazio.  Oltre trenta i colpi messi a segno dai malviventi negli ultimi tre anni. Il Gip del Tribunale di Lagonegro ha pienamente condiviso le risultanze delle indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Sala Consilina, coordinate con altre compagnie dei Carabinieri del Vallo di Diano. I dettagli dell’operazione sono stati spiegati ieri mattina, nell’ambito della conferenza stampa presso la Caserma di Sala Consilina, alla presenza di Vittorio Russo, Procuratore Capo del Tribunale di Lagonegro, del Tenente Emanuele Corda e del comandante provinciale di Salerno dei Carabinieri, Riccardo Piermarini. Ad affiancare la banda di nazionalità croata un basista italiano, Cosimo Fidato, che si occupava, come spiegato durante la conferenza stampa, di fornire supporto logistico e di distribuire la merce rubata. Trentuno a quanto pare i colpi messi a segno. La banda, che aveva base nel basso Lazio, effettuava perlopiù furti in abitazione isolate, ma molte volte i loro colpi si sono trasformati in rapine con l’uso della violenza. Le indagini sono partite nel 2009, qualche giorno prima di Capodanno quando, il 28 dicembre, venne effettuata una rapina a Montesano sulla Marcellana, nel salernitano. La rapina si concluse con la morte di un anziano, morto qualche giorno dopo a seguito delle percosse subite. Ma per questo episodio ancora nessuna accusa formulata alla banda, sulla quale però convergono diversi indizi. Anche se venivano scoperti durante i furti, i malviventi preferivano l’uso della violenza contro le persone per portare a termine il loro intento criminoso. Una buona notizia, però, arriva per chi ha subito i furti: una parte della refurtiva, quantificata per diverse decine di migliaia di euro, è stata recuperata. Ed è in corso di restituzione ai legittimi proprietari.

Claudio Buono

 

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