“Bardi promosso dai lucani”. Ma il sondaggio è costato oltre 45mila euro ed è stato commissionato dalla Regione

Monta la polemica in Basilicata dopo il comunicato stampa diffuso dalla Regione, dove viene data notizia della promozione da parte dei lucani della giunta Bardi nella gestione dell’emergenza sanitaria, secondo un sondaggio. Ma, si scopre che si tratta di un sondaggio che la stessa Regione Basilicata ha commissionato, nel rispetto della legge -sia chiaro- in modo diretto ad un’azienda con sede a Roma, la “Noto Sondaggi”, per un importo di -udite udite- ben 45.140,00 euro. Non lediamo la privacy, dal momento che la stessa Regione ha comunicato il nome dell’azienda. Oltre 45mila euro affidati ad un’azienda -e si legge nell’incarico, non sono balle- per una “attività di monitoraggio da svolgersi con i sistemi di rilevazione Cati/Cami e Cawi riferita ad un campione di 1500 cittadini, da effettuare tre volte nell’arco dei sei mesi, per un totale di 4500 rilevazioni, per analizzare i bisogni e le attese dei cittadini lucani in ordine ed alle attività ed alle esigenze del governo regionale..”. L’incarico all’azienda è stato affidato tramite trattativa diretta sul Mepa, il Mercato elettronico della pubblica amministrazione. Tutto legale, sia chiaro. Ma forse, in questo periodo, non era meglio evitare di impegnare una somma così importante? Per un sondaggio? Forse, esagerato. In molti si chiedono, ma con 45mila euro si potevano comprare respiratori polmonari? (si, almeno tre). Quante mascherine (decine di migliaia..) e quanti tamponi (tanti, tanti..). Insomma -parliamoci chiaro- si poteva evitare. Tante le polemiche sui social, tanti i post contro la decisione della Regione. Poche parole da aggiungere, tanti dubbi su qualcosa che sicuramente si poteva evitare. Gli stessi soldi potevano essere trasferiti sul conto che la stessa Regione ha attivato l’emergenza. Dove tanti lucani hanno donato, raggiungendo la somma di circa 1,5 milioni di euro. 

Claudio Buono

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