Il coronavirus visto dai bambini lucani. Scritte, disegni, la Madonna di Viggiano e la speranza di tornare a sorridere insieme

Nei giorni scorsi Viola, 10 anni, di Vietri di Potenza. Poi Filip, 8 anni, che vive a Tito con la famiglia, di origine montenegrine. E ancora tanti bambini, come Francesco, 8 anni, anche lui vietrese, e Michele, che vive a Barile. Forse in piena emergenza nazionale, tutti noi “grandi” dovremmo prende esempio da loro, dai nostri figli, nipoti, cuginetti. Che rispettano più di noi queste misure, restano in casa. E, per via delle scuole chiuse, per ammazzare il tempo si informano, ascoltano i notiziari, non credono alle fake news. Ragionano, e disegnano. Dai loro disegni traspare la paura. Ma non una paura che porta a negatività. Una paura che prova a trasmettere -sembrerà strano- sicurezza. I loro disegni sono belli, colorati. C’è chi disegna la bandiera dell’Europa con alcuni auguri, c’è chi fa info grafiche delle misure da rispettare, c’è chi scrive “insieme ce la faremo” e disegna la Madonna di Viggiano con la corona. Sono disegni importanti, significativi. Agli occhi dei bambini, questo virus non fa paura come agli adulti. Si può sconfiggere, loro sono più positivi. E i loro disegni, gli stati d’animo, le loro parole, servono anche a dare speranza agli adulti, che in questi giorni si stanno perdendo d’animo. Non è facile tenere i bambini in casa, in questi giorni dove le scuole sono chiuse -e lo saranno almeno fino al 3 aprile- e dove le quarantene abbondano. In questi giorni, oltre a riscoprire il senso di responsabilità -mancato un pò a tutti nei giorni precedenti..- stiamo scoprendo -tutti- anche il senso di comunità. Aiutare le persone in difficoltà, sempre nel rispetto delle misure. Ma in particolare, da come si nota dai disegni di tanti bambini (ricordo Viola, Francesco, Filip, Michele e tanti altri) che loro sono sempre positivi, avanti, anche nelle difficoltà riescono a trasmettere segnali positivi. Forse, quello che noi adulti non riusciamo. Ci danno una scossa. E ci serve. 

Claudio Buono

 

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