“Non vogliono morire questi canneti”, sabato a Potenza la prima nazionale del nuovo libro di Andrea Galgano

A Potenza prima nazionale del nuovo libro di Andrea Galgano, “Non vogliono morire questi canneti” (collana I Passatori – Capire Edizioni). L’appuntamento è per sabato 27 aprile, alle ore 17, presso lo Spazio Experience di Rossella Capobianco – Vivere Feng Shui (c/o Basile Design Project), in via Del Gallitello, 72, a Potenza. Dialogherà con l’autore Oreste Lo Pomo (caporedattore Rai Basilicata). Evento in collaborazione con Sognalibro Polo Psicodinamiche Erich Fromm. Ingresso gratuito.

Andrea Galgano – Nato nel 1981, poesta, scrittore e critico letterario, è nato e cresciuto a Potenza. Collabora con il periodico online “Città del Monte” e per le pagine culturali del quotidiano “Roma – Cronache Lucane”. E’ docente di Letteratura presso la Scuola di Psicoterapia Erich Fromm di Prato-Padova e fondatore e direttore responsabile di “Frontiera_di_pagine_magazine_on_line”. Ha scritto libri di poesie Argini (Lepisma, 2012) e Downtown (Aracne, 2015), per Aracne i saggi Mosaico (2013), Di là delle siepi, Leopardi e Pascoli tra memoria e nido (2014), Lo splendore inquieto (2018), e con Irene Battaglini i due volumi Frontiera di Pagine (2013, 2017) e Radici di fiume (Polo Pisicodinamiche, 2013). La voce di Andrea Galgano ci arriva da una forza doppia, ma non opposta. Da un lato la forza di un radicamento tanto beato quanto duro in una realtà, la Lucania, che già ha nutrito la voce di poeti come Sinisgalli, Scotellaro, Pierro, e la remota vivissima Morra, o il romanizzato Salvia; dall’altro una viandanza tra voci e luoghi che costituiscono non solo un elemento biografico, o un accumulo culturale, ma una necessità del suo poetare. Troviamo e scopriamo con lui dunque paesaggi e ambienti e colori e odo¬ri, vie e vicoli di una città, Potenza e di un territorio che toglie le parole da cuori e menti concentrate e serrate, e troviamo e scopriamo, ritratti con la stessa forza, panorami interiori dettati da esperienze e dalla frequentazio¬ne dei luoghi sempre altrove cari alla poesia, in fondo all’anima o in fondo ai tunnel di viaggi e ferrovie. Galgano è uno scultore e cesellatore delle parole, ama sentirne la forza fisica, potente o delicatissima, che evoca la viva presenza del vivente, i suoi entusiasmi, i suoi abbandoni. Perchè di questo in fondo, nella ambivalen¬te forza che la anima, si nutre la sua poesia, lettore e animatore vivace: lo stupore di fronte all’esistente, al rilievo che prendono le cose e le presenze, nella continua alba del mondo creato.

Davide Rondoni

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