Prezzo del latte e cibi spazzatura? Bisogna combattere questo “cancro” partendo dal Marmo Melandro

latteSe ne parla tanto, ma alla fine nessuno riesce a risolvere il problema. Si alzano i polveroni, poi vanno nel dimenticatoio. E gli allevatori si lamentano, giustamente. Stiamo parlando dei “cibi spazzatura”, come per esempio latte in polvere o semplicemente proveniente dall’estero, e spacciato per italiano. E parliamo anche del prezzo del latte, dalla stalla alla tavola. I cibi sono pronti a prendere il sopravento sul nostro latte –ad esempio- come quello prodotto nel Marmo Melandro. Quello genuino. Un problema non solo lucano, ma anche nazionale. Come la questione del prezzo del latte, che qualcuno intende abbassare. Senza tener conto dei costi di produzione e di gestione di un’azienda, come può essere una lucana.  Non solo latte, ma anche il “problema” della carne rossa, la contraffazione, l’etichettatura. Chi di competenza deve attivarsi per la sicurezza dei consumatori.  Bisogna contrastare –senza sé e senza ma- gli industriali che sottopagano, o intendono sottopagare, i prodotti provenienti dalla nostra terra, come il latte. Onde evitare che i pochi marchi italiani, e le tante aziende che lavorano nel settore, vengano “inghiottite” dall’estero.  Perché non battersi per avere l’obbligatorietà –su un prodotto- di una etichettature che certifichi la trasformazione del prodotto che si ha davanti. Fin dalla materia prima, per tranquillizzare tutti. Le aziende che producono latte, “dalla stalla alla tavola”, nel Potentino sono tante. E proprio dalla stalla alla tavola il prezzo aumenta ben quattro volte. Dobbiamo salvare i nostri allevamenti. Bisogna garantire un prezzo giusto per gli allevatori e per i consumatori, fermando le speculazioni. I prodotti vanno etichettati. Serve chiarezza. Chi di competenza ha l’obbligo di attivarsi. Per la salvaguardia di tutti. 

Claudio Buono

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