2 Novembre, Confcommercio Potenza: “Abusivismo vendita fiori pesa il doppio su fiorai in regola”

mercato-dei-fiori_1_original-2Se l’ abusivismo commerciale e l’ambulantato illegale diffusi in tutti i generi merceologici hanno raggiunto a Potenza e nell’intera provincia livelli allarmanti di diffusione nuocendo a quanti fanno i commercianti “in piena regola”, vale a dire pagano tasse e tributi di ogni genere, ultimo in ordine di tempo, pesantissimo, è la Tari, il caso più clamoroso è la vendita dei fiori in questi giorni dedicati alla commemorazione dei defunti. Lo sottolinea in una nota Confcommercio Imprese per l’Italia Potenza evidenziando che i controlli contro l’abusivismo sono molto allentati mentre negli ultimi anni i fiorai hanno subito un calo dei consumi di piante e fiori pari a oltre il 30 per cento, e questo nonostante il costo dei fiori sia rimasto uguale o, in alcuni casi, diminuito. Per questo week end, con i negozi aperti il sabato di festa e, per il 70% per cento, anche la domenica, i fiorai sperano di recuperare grazie alla tradizione consolidata e a piccole promozioni realizzate ad hoc per i cimiteri.  Si stima che lo scontrino medio del weekend di Ognissanti, per quelli che sono costretti ad emetterlo, si aggirera’ sui 15-20 euro e si raccomanda di non ricorrere ad ambulanti improvvisati e abusivi.  Il più acquistato resta il crisantemo che costa da 1,50 a 2,50 euro. Lo rilevano l’Associazione giardinieri, floricoltori, fiorai e pulitori dei cimiteri e l’Associazione dettaglianti fiori e piante aderenti a Confcommercio.  Tra gli altri fiori più venduti oltre ai crisantemi: ciclamini, eriche, Kalanchoe e conifere nane. Ma l’abusivismo che non scende giù agli esercenti pesa il doppio sui titolari di esercizi commerciali di vendita di fiori: si pensi che anche il titolare di un piccolo chiosco di vendita fiori – sottolinea Fausto De Mare presidente Cofcommercio Potenza – dovrà downloadpagare per la Tari alcune centinaia di euro e a poco servirà la dovuta decisione del Comune di Potenza di spostare la data al 15 prossimo per la prima rata perchè, come avevamo segnalato, i bollettini precompilati sono arrivati in ritardo.  Secondo Confcommercio, ”il peso e la complessita’ del fisco sulle imprese, soprattutto quelle del terziario di mercato, non accennano a diminuire e l’aumento della pressione fiscale, avvertito negli ultimi due anni dalla quasi totalita’ delle imprese, nell’80% dei casi ha inciso negativamente sulla loro crescita limitandone la possibilita’ di fare investimenti e nuove assunzioni.  Si tratta di un dato molto alto al quale fa riscontro la percentuale delle imprese, altrettanto alta, che ha denunciato le difficoltà crescenti nel riuscire a fare fronte al peso della pressione fiscale dal punto di vista finanziario: si tratta del 94,1%. Più nel dettaglio il 48,8% delle imprese è riuscita a pagare le tasse negli ultimi due anni, ma con qualche difficoltà, il 32,2% è riuscita a pagarle, ma con molto difficoltà, mentre il 5,9% qualche volta non è riuscita a fare fronte al pagamento”. Non è casuale – conclude De Mare – che insieme ai negozi di abbigliamento stanno scomparendo per effetto del peso fiscale anche i fiorai”.

 

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