Bella, Sant’Antonio Casalini e San Cataldo. Con l’Unicef si difendono i diritti dei bambini e degli adolescenti

Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario dell’approvazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child — CRC). La Convenzione è il riferimento costante dell’Unicef per orientare la propria azione in 196 paesi del mondo. La dottoressa Angela Granata, presidente regionale dell’UNICEF, ha deciso che il calendario UNICEF Basilicata 2020, che viene distribuito in tutte le scuole della regione, raccontasse questo anniversario. I docenti e gli alunni, nel mese di ottobre, sono state invitati, con una circolare dell’Ufficio Scolastico Regionale del MIUR, a riflettere sui diritti dei bambini oggi e a inviare all’Unicef disegni sull’anniversario della Convenzione. Nell’Istituto Comprensivo di Bella le maestre Teresina Esposito, Lucia Di Gennaro e Raffaella Pascale, con molte altre insegnanti e classi hanno discusso e poi invitato i loro alunni a disegnare il diritto alla vita, alla famiglia, i progressi che in tutto il mondo, anche grazie a Unicef, sono stati fatti per garantire vita, salute, istruzione a tutti i bambini del mondo. In qualità di presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza ho voluto personalmente consegnare il 20 gennaio a Bella copie del calendario a Cristian Scaringi, Martina Di Vito e Mattia Tarantino della quinta della scuola primaria di Bella che hanno disegnato – con una cicogna che sfreccia nel cielo e mani che accolgono un bambino appena nato – il diritto alla vita. Nella biblioteca della scuola dell’infanzia e primaria di S. Antonio Casalini, martedì 4 febbraio, abbiamo celebrato la Festa dei diritti del bambino Unicef. Con la visione e analisi di filmati abbiamo riflettuto sulle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza. Piccoli e grandi hanno sottolineato l’importanza della famiglia, degli amici, del diritto al gioco. Per il calendario è stato scelto, per il mese di marzo, il disegno di Denise Pia Carlucci: una famiglia accoglie il terzo figlio che giunge su un veicolo sul quale è scritto a caratteri cubitali la parola “Vita”. Fabio Sabato della quinta della scuola primaria del plesso di San Cataldo con un mappamondo blu sorridente, popolato di bambini e bambine, ha illustrato il mese di aprile, ricordandoci che il 20 novembre 1989 è nata la Convenzione sui diritti dell’infanzia. Dal 1989, la Convenzione è divenuta il trattato in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche: oggi sono 196 gli Stati che si sono impegnati nel rispetto dei diritti in essa riconosciuti. La Convenzione rappresenta un testo giuridico di eccezionale importanza poiché riconosce, in forma coerente, tutti i bambini e tutte le bambine del mondo come titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici. I quattro principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sono: a) Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori. b) Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità. c) Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell’adolescente (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati. E infine d) Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni. Tutto questo abbiamo ricordato e festeggiato a Bella, S. Antonio Casalini e San Cataldo con bambini capaci di ascoltare, riflettere, esprimere la propria opinione. Persone capaci di donare con le loro offerte una “school in the box”, una valigia con penne, quaderni, matite…. a quaranta bambini che vivono in paesi in guerra dove si cerca di garantire il diritto all’istruzione in scantinati, all’aperto, in luoghi di fortuna. Fare il bene fa bene.

Mario Coviello

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