La matematica creativa di Vincent Di Giacomo conquista i lucani

E’ notorio che gli italiani non brillano in matematica. Ce lo dice ufficialmente l’osservatorio internazionale OCSE-PISA, dal 2009, che nei suoi rapporti annuali valuta circa 56 Paesi del mondo sviluppato. Howard Gardner, il teorico delle “multiply intelligencies”, dice che si tratta di scarsa “predisposizione genetica” all’apprendimento di una determinata disciplina, nella fattispecie: la matematica. Studi scientifici su scala internazionale ci rivelano anche che i migliori al mondo in questo campo sono gli asiatici: Cina, India, Pakistan, Bangladesh etc. Sic stantibus rebus, che fare?Rinunciare allo studio della matematica? Ma neppure per sogno! L’idea geniale, che andrebbe importata subito, è venuta all’italo-americano Vincent Di Giacomo, fresco di cittadinanza onoraria sanfelese, emigrato nel 1977 negli U.S.A, all’età di 21 anni, dopo aver conseguito in Toscana, terra della sua prima emigrazione da San Fele, il diploma di Ragioneria. Laureatosi in economia e commercio, dopo aver conseguito vari master, il prof. Vincent Di Giacomo inizia ad insegnare matematica presso varie università americane, sviluppando delle metodiche tutte sue per rendere più facile l’apprendimento dell’algebra, della trigonometria, dell’analisi etc. Per definire il suo metodo d’insegnamento, egli ha coniato la locuzione “matematica creativa”, che a prima vista potrebbe sembrare un ossimoro, essendo la matematica una scienza esatta; invece non lo è. Infatti, in un work shop di tre lezioni di 2,5 ore ciascuna, tenutosi nei giorni scorsi nell’aula consiliare del Comune di San Fele, fortemente voluto dal Sindaco Donato Sperduto e dall’Assessore alla cultura Raffaella Carlucci, il prof. Di Giacomo ha dimostrato de visu la bontà e l’efficacia del suo metodo interattivo che, basandosi su una solida conoscenza della materia, ha coinvolto tutto il pubblico, numeroso, composto da: alunni delle scuole Medie di Rapone, Ruvo del Monte e San Fele, con relativa docente; studenti delle Scuole Superiori del circondario; avvocati, professori di Lingue e di Lettere, commercialisti, impiegati, tecnici et alii provenienti da tutta la provincia di Potenza. Molto attento alla precisione dei numeri ( apprezzabile la distinzione tra infiniti e infinitesimali), il prof. Di Giacomo, attraverso una simpatia-empatia fuori dal comune, è riuscito a realizzare un transfert cognitivo su studenti atipici, di diverso livello di competenze matematiche, usando una “explanatio” chiara, convincente e divertente, calibrata su target variabili di persone, secondo lo status degli auditori. Insomma, espressioni algebriche, problemi di trigonometria, percentuali etc. costellati di “trabocchetti” creati ad arte (matematica creativa) hanno rappresentato, implicitamente, veri esempi tangibili di “brainstorming” e “problem solving”, cosicché la speciale “pluriclasse”, a sua insaputa, è diventata un “brain trust” degno dei migliori centri di ricerca. Bene ha fatto Rai 3 Basilicata a riprendere l’eccezionale evento culturale. Al docente americano con radici lucane, il cronista, a margine del protocollo, ha chiesto: “ A quanto tempo fa risale la nascita della Sua passione per la matematica?” La risposta è stata perentoria: “E’ innata!” Cosicché, il sottoscritto, facendosi interprete del pensiero espresso dal Prof. Avv. Donato Santoro e di tutta la platea, ha esteso e consegnato all’illustre docente un testo in inglese per rappresentargli il compiacimento e la gratitudine del popolo lucano, per l’ottima iniziativa. Alla luce del successo ottenuto, per l’anno prossimo la password non può essere che: again!    

prof. Domenico Calderone

 

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