Picerno, il Comitato No Radar dopo l’ultima riunione della commissione regionale: “Siamo profondamente delusi dalle istituzioni”

PICERNO – “Siamo profondamente delusi dalle istituzioni”: è questo quanto dichiarato dal Comitato No Radar di Picerno, a seguito dell’incontro avuto nella Terza Commissione Permanente della Regione Basilicata, sulla questione del progetto relativo all’installazione di un radar meteorologico della Protezione Civile Nazionale sul Monte Li Foj. “Vista la rapidità nelle convocazioni, ci saremmo aspettati un’altrettanta rapida ed efficiente soluzione. Invece gli enti non si smentiscono mai. Abbiamo constatato come gli uffici continuino a farci perdere del tempo prezioso”, sottolineano i membri del Comitato, che hanno partecipato alla riunione della Commissione insieme al Sindaco Giovanni Lettieri e ai consiglieri comunali. Tra l’altro, secondo il Comitato, la MONTE-LI-FOJ-VISTO-DA-PICERNOriunione sarebbe iniziata con “abbondante ritardo, e ancora con l’assenza del Dipartimento Ambiente e Territorio e dell’assessore regionale Pietrantuono, dalla quale attendiamo risposte da più di un mese”. Presenti invece i funzionari dell’Ufficio di Protezione Civile della Regione, Giovanni Pacifico e Guido Loperte, che sono stati ascoltati. “Il progetto – ha sottolineato Pacifico – è nato per potenziare con una rete di radar il sistema di monitoraggio italiano ed è stato fatto direttamente dal Dipartimento della Protezione civile nazionale. La Regione Basilicata ha avuto solo un ruolo di supporto dal momento che il Ministero ha ritenuto che quel sito fosse il più idoneo per la rete dei radar di Basilicata e nazionale per monitorare i territori dal momento che il radar che si vuole installare copre un’area che va dalla costa jonica all’adriatico”. “L’Ufficio Protezione civile della regione Basilicata – ha aggiunto Guido Loperte – in questa vicenda è intervenuto solo per quanto riguarda le varianti occorrenti per la localizzazione dell’impianto. E proprio per ridurre al minimo l’impatto ambientale abbiamo proposto una variante che prevede l’utilizzo di una torre Telecom già esistente per evitare che fossero installate nuove strutture. Da un sopralluogo con i tecnici Telecom abbiamo acquisito la disponibilità verbale e siamo in attesa di quella formale. E’ evidente che dovranno seguire sia la valutazione dei costi sia l’adeguamento della struttura esistente dal punto di vista della sicurezza”. Ma il comitato No Radar sbotta: “se le istituzioni non vigilano, saranno i cittadini a prendersi cura del territorio. Procediamo sulle nostre gambe, per evitare un altro scempio della natura di questa benedetta regione”. Durante l’audizione Genovese del Comitato ha elencato diverse lacune in seno al progetto, accusando chi di competenza di non aver nemmeno visionato l’elaborato. La riunione della Commissione si è conclusa con la proposta di portare al tavolo della discussione anche il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. Così il presidente Robortella ha deciso per un aggiornamento la prossima settimana. Intanto tra meno di un mese arriverà anche la decisione del Tar sul ricorso. “Ma –continua il Comitato- ogni proposta sembra un voler temporeggiare della politica, intanto si delineano sempre meglio le parti in questa avvincente partita per il No al radar. Non lo vogliamo”.

Claudio Buono

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