Basilicata, riforma sanitaria. Tra i punti cardini la guardia medica, che sarà affidata ai medici di famiglia

POTENZA – Liberare personale, liberare risorse, razionalizzando il sistema. La riorganizzazione del sistema sanitario regionale passa per il nuovo assetto dei medici di famiglia. A loro, secondo quanto ipotizzato nella riforma dovrà essere assegnato il servizio di continuità assistenziale. Grazie a questo passaggio, infatti, non solo la Regione potrà liberare personale (quello che attualmente svolge il servizio di guardia medica) e risorse ma i cittadini, anche dei piccolissimi comuni, potranno avere un nuovo punto di riferimento. Insomma, ad entrare in vigore dal primo gennaio con la imageriforma sanitaria sarà anche il nuovo servizio di continuità assistenziale. Un servizio che sino a ieri costava 14 milioni di euro (fondi utilizzati per pagare i medici di guardia che, in molti casi venivano dalla Puglia) e che oggi verrebbe a costare – almeno nelle intenzioni- la metà ossia 7 milioni di euro. , considerato che ad essere pagati sarebbero i medici di famiglia. Il resto dei 14 milioni di euro, invece, nelle intenzioni dovrebbe essere impiegato per il servizio 24 ore su 24 dell’elisoccorso. La nuova scommessa della sanità lucana, quindi, ha nei medici di famiglia uno dei perni fondamentali. Un cardine che per gli stessi professionisti prevede una revisione del modo di esercitare la professione, considerato che la spinta che viene dalla riorganizzazione sanitaria va nella direzione dell’aggregazione. Convincere i medici di famiglia a mettersi insieme, ad unire studi e pazienti, a condividere le specializzazioni, infatti, è uno degli obiettivi che pone la riforma.. Con l’intento di potenziare la capacità assistenziale in tutti i comuni della Basilicata e soprattutto il servizio di 118. Insomma, «mettere in rete i medici di famiglia» ed assegnare loro il servizio di continuità assistenziale sembra essere la strada segnata dalla Regione che per realizzarlo pensa anche ad un ruolo unico. Da definire, invece, ancora nei particolari il futuro degli ospedali considerato che in Quarta commissione consiliare regionale – dopo il rafforzamento di Potenza e di Matera – è stata ribadita la necessità che alcune aree del territorio lucano non vengano valorizzate a discapito di altre.

(fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno)

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