Il viaggio (in treno) da Roma a Bella: il racconto dell’odissea nel racconto di un pendolare

maxresdefaultL’IC707 (in teoria) parte tra 6 minuti e le porte sono ancora chiuse! Si apriranno tra poco, con scene di assalto al treno, spintoni e quant’altro. In particolare la porta anteriore della carrozza 8 si apre, poi si richiude e lì muore, con un’apertura di 15 cm che non va né avanti né indietro. Invece di imprecare salgo dalla 7, anche se nella ressa mi incastrano un piede spingendo una valigia e finché non dico che se non me lo sbloccano non posso liberare la porta la situazione resta di stallo! Raggiunti i posti assegnati ci si siede in attesa della partenza (per ora annunciata alle 15.35). Il tempo passa e il personale viaggiante si agita su e giù per la carrozza. Qualcuno fa un osservazione e un controllore risponde: «Stiamo lavorando per voi, se no dovremmo staccare la carrozza e metterne un’altra!» (pensarci prima no?!) Finalmente alle 16 circa si parte. Il viaggio procede quasi regolarmente fino a Fondi dove il treno si ferma perché più avanti c’è un treno fermo in una stazione (Itri) «che blocca la linea». Mah, io sapevo che nelle stazioni c’erano degli scambi, che forse ci potevano permettere di aggirare l’ostacolo, ma chissà, forse sapevo male….. Venti minuti di sosta intanto racconto al capotreno la barzelletta della freccia dei carabinieri che funziona «Ora sì… ora no…. Ora sì…..» e quando mi chiede perché gli dico che l’aria condizionata è così che funziona! Si riparte e ci si ferma al semaforo di protezione della stazione di Formia (15 minuti 20131201-1424161di sosta «fermi in mezzo al nulla») e finalmente si arriva a Formia con circa 100 minuti di ritardo. Il capotreno ci avverte che forse a Napoli cambieranno la carrozza, quindi di prepararci a trasferirci armi e bagagli giù e poi su quella nuova. Tutti in allarme, ma non succede più niente (salvo soste nel vuoto assoluto). A Napoli nessuna nuova e si riparte con 120 minuti circa. Naturalmente con un ritardo del genere il «707» ha perso qualunque diritto di precedenza anche nei confronti del peggior locale in transito, per cui a Eboli aspettiamo l’incrocio che dovevamo fare a Bella-Muro, e poi a Romagnano un altro incrocio con oltre 20 minuti di attesa. Treno che evidentemente era appena partito da Bella-Muro o forse non ci era ancora arrivato. Incontro il nuovo capotreno, una ragazza bionda, e le faccio i complimenti per «il peggior viaggio degli ultimo due anni» anche se dico che capisco che lei non ha colpa. Diventa tutta rossa, dice che mi capisce e si scusa per conto delle Ferrovie. Come Dio volle arrivammo a Bella Muro alle 10 passate (135 minuti circa di ritardo). Faccio gli auguri ai miei compagni di viaggio (penso che ce ne fosse bisogno) e finalmente scendo! [Sergio Forti] – Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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