Ruvo del Monte, tutti pazzi per Emilio Solfrizzi: il Comune concede all’attore la cittadinanza onoraria

Ubbidendo alla moda corrente di concedere, a fini promozionali, la cittadinanza onoraria a VIP o a cittadini illustri o ritenuti tali, anche il piccolo Comune di Ruvo del Monte ha voluto essere “concessionario” di onorificenze, dandone addirittura due. La doppia cerimonia di “investitura” si è svolta nella piccola palestra scolastica della scuola dell’obbligo “Andrea Belli”, assolutamente inadatta ad ospitare eventi con forte richiamo di pubblico, tant’è che i tanti fans dell’attore giunti anche dai paesi limitrofi, hanno sofferto come sardine la calca derivante dall’angustia del locale.   Alla presenza del Sindaco, Carmine Donato Romano, e della sua vice, Vittoria Lucia Cefola, che hanno fatto gli onori di casa tracciando un breve profilo dei due “insigniti”, è seguito un breve intermezzo musicale degli alunni delle scuole Primaria e Media, culminato con l’esecuzione dell’Inno di Mameli. A seguire, il fisarmonicista locale Nicola Suozzi (in arte Dirindindin) ha offerto alcuni brani folk sul tema dell’emigrazione e la nota cantante Lorena Ticchio ha sfoderato un ottimo “Caruso”, capolavoro internazionale di Lucio Dalla, guadagnandosi una meritata standing ovation. A seguire, è stato insignito del titolo di “Cittadino benemerito” il dr. Giuseppe Patrissi, medico ginecologo di lungo corso, in quiescenza, originario di Ruvo del Monte, però da sempre operante in Piemonte. Poi, il momento clou della serata: la presentazione di Emilio Solfrizzi, nipote del precedente, nato a Bari 55 anni fa da padre barese e madre ruvese di Ruvo del Monte. Laureato al DAMS di Bologna, questo attore poliedrico, che lo scrivente ricordava dai tempi di “Farsa Italia”; “Il Polpo”;”Teledurazzo” (su Telenorba) nel famoso duo Toti e Tata, grazie alla sua intelligenza e vis comica innata ha bruciato le tappe scalando i vertici dello show business, passando dal faceto ( teatro–cabaret) alla fiction televisiva seria, dove non c’è da ridere (memorabili le sue interpretazioni di Paolo Borsellino nel film drammatico “Giovanni Falcone, l’uomo che sfidò Cosa nostra”, 2006, e di Otto Frank nel commovente “Mi ricordo Anna Frank”, 2010),  fino alla commedia televisiva di successo di “Tutti pazzi per amore 1-2” di Rai Uno, 2008-2012, nella parte di Paolo Giorgi, divenendo un artista molto amato dal pubblico italiano. Gli spettatori assiepati nella palestra hanno potuto, quindi, gustare alcuni sketches filmati tratti dal suo vasto repertorio, prima di assistere finalmente alla cerimonia di conferimento del titolo di “Cittadino onorario di Ruvo del Monte”, paese che Solfrizzi, per ovvie ragioni, conosce bene, avendovi trascorso molte estati, da giovane, presso i nonni, prima che diventasse il personaggio famoso che è oggi. Impressionati dalla sua facilità di battuta (ad una coppia di anziani, che aspettavano impazienti di farsi una foto con lui, ha detto testualmente: “Eccomi qua, non vedevo l’ora di farmi un selfie con voi!”) gli abbiamo posto qualche domanda “tecnica”. “Dottor Solfrizzi, la frequenza del DAMS è stata causa o effetto della Sua professione di attore?”. La risposta è stata immediata: “No, il DAMS non è stato la causa di ciò che sono diventato. Già prima che mi iscrivessi a tale particolare facoltà universitaria, io facevo spettacoli nelle piazze e nei teatri della Puglia. L’esperienza universitaria è servita a completare, ampliare, implementare le mie competenze sotto l’aspetto tecnico”.  Insomma, siamo di fronte ad un tipico caso di “predisposizione genetica”, come direbbe Howard Gardner. Auguriamo, quindi, ad maiora al simpatico artista appulo-lucano, sperando che questa “Celebration” sia foriera di un feedback positivo per la rinascita del piccolo centro del Vulture-Melfese.                                                                    

Prof. Domenico Calderone

 

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