Spopolamento: Istat, la Basilicata “caso nazionale”. Per Lamiranda (Terre di Aristeo) “non c’è più tempo”

La foto del centro di Acerenza “senza anime vive”, saracinesche di attività economiche chiuse, in una metà mattinata di un qualsiasi giorno, si spiega con il report migrazioni pubblicato ieri l’altro dall’Istat: la Basilicata è un “caso nazionale” perché nel biennio 2022-2023 registra il numero più alto di cancellazioni dagli uffici anagrafe comunali non riequilibrato da altrettante iscrizioni in Basilicata (-5,7 per mille). Sempre l’Istat ci riferisce che gli emigrati lucani preferiscono come regioni italiane trasferirsi in Lombardia (24%), in Emilia (21,8%), nel Lazio (17,3%), in Toscana (9,4%), in Veneto (7%).  E se in valore assoluto la Campania è la regione da cui si parte di più (28,8% delle cancellazioni dal Mezzogiorno), in termini relativi, rispetto alla popolazione residente, il tasso di emigratorietà più elevato si ha in Calabria (quasi nove residenti per mille emigrano verso le regioni centro-settentrionali) seguito subito dopo dalla Basilicata con il sette per mille. Infine la conferma: circa quattro giovani lucani su 10 che si trasferiscono all’estero hanno la laurea. Dunque ancora numeri che esprimono meglio e più di ogni altra cosa lo spopolamento quale prima emergenza della Basilicata. Per chi come Terre di Aristeo ha scelto di richiamare nel  Progetto Pilota l’obiettivo centrale del  Ripopolamento e la Rigenerazione dei Borghi Lucani è difficile semplicemente nascondere l’amarezza di continuare a parlarne come se fossimo in un deserto oppure di fronte a politici sordi.  I nostri borghi sono paesi per vecchi mentre cresce la delusione che possa essere sufficiente il Pnrr – diventato “bello ed impossibile” – accreditata quale  “bacchetta magica” per  risolvere tutto. Per questo ci ostiniamo a dire che c’è bisogno che ognuno faccia la sua parte. Sappiamo bene che la Giunta che verrà e il Consiglio rieletto poco più di un mese fa in questo avvio di nuova legislatura (che auspichiamo avvenga in fretta ridando alla Regione una Giunta di Governo) sono attesi da impegni gravosi per affrontare le numerose emergenze sociali che vivono le nostre Comunità. Vorremmo però che tra le emergenze prioritarie possa trovare attenzione ed impegno quella che per noi e per l’Istat resta l’emergenza sociale e civile principale sintetizzabile in due temi: lo spopolamento e la rigenerazione dei borghi. Abbiamo teso la mano e ci siamo messi a disposizione. Nella fase di avvio della nuova legislatura regionale il Distretto intende riprendere il percorso istituzionale di dialogo e confronto, che nella precedente legislatura ha avuto momenti significativi solo con audizioni in Terza Commissione Consiliare Permanente e incontri con gruppi consiliari e consiglieri. Ricordo che  per dare continuità all’audizione, la Terza Commissione ha approvato un documento che impegnava il Presidente della Giunta Bardi a rinnovare l’Accordo di Programma sottoscritto nel 2018 per consentire la prosecuzione delle azioni concordate; a convocare una conferenza di servizio per un raccordo tra Regione, Comuni ed imprese della Rete Xenia-Aristeo; a sostenere gli Accordi di Sviluppo che il Distretto ha proposto ai Ministeri competenti; a sostenere le proposte del Coordinamento nazionale dei Distretti Turistici (al quale aderisce Terre di Aristeo) per una cabina di regia al Ministero Turismo sulle risorse da destinare al turismo con i programmi Fesr e Fondo di Coesione estendendola al Pnrr che di fatto taglia fuori il turismo. Il nostro Progetto Pilota, se sostenuto, con la proposta di realizzazione delle “comunità turistiche”, in sintesi, sarebbe in grado di contribuire efficacemente al perseguimento degli obiettivi strategici individuati contenendo, lo stesso, elementi strategici molto chiari e riscontrabili nel tempo. Per questo sollecitiamo un costruttivo confronto e la condivisione ed il sostegno del nuovo Consiglio Regionale ed aspettiamo, fiduciosi, un impegno operativo della prossima Giunta Regionale. Con un’avvertenza: il tempo sta scadendo altrimenti quella foto di Acerenza entrerà a far parte dell’album di foto da consegnare alle giovani generazioni. 

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