
“Siamo orgogliosi che la nostra Azienda sia stata protagonista di uno studio clinico di grande rilievo, che con rigore scientifico ha evidenziato i limiti di una pratica diffusa in cardiochirurgia, contribuendo così a migliorare la qualità dell’assistenza e a ridurre costi sanitari non necessari”, dichiara il

Tra i 32 centri che hanno partecipato allo studio in 11 diverse Nazioni coordinati dall’Irccs ospedale San Raffaele, c’è l’unità operativa complessa di Cardioanestesia dell’Aor San Carlo, diretta da Giuseppe Pittella. Autori dello studio, Gianluca Paternoster e Michelangelo Vitiello; fondamentale per la riuscita dello studio il lavoro del gruppo dei tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare diretti da Carmine Palo.
“I risultati della ricerca – spiega il professor Gianluca Paternoster, docente di Medicina perioperatoria nella facoltà di Medicina dell’Università degli studi della Basilicata e dirigente medico della Terapia intensiva cardiochirurgica del San Carlo di Potenza – evidenziano come l’ANH non diminuisca di fatto il numero di pazienti che necessitano di trasfusioni durante il ricovero ospedaliero e non influenzi significativamente il rischio di complicanze emorragiche o ischemiche. Grazie alle sue dimensioni e al disegno multicentrico e randomizzato, lo studio offre l’analisi più completa sull’efficacia dell’emodiluizione normovolemica acuta in cardiochirurgia. Tra i pazienti adulti sottoposti a chirurgia cardiaca con bypass cardiopolmonare – conclude il professor Paternoster – l’emodiluizione normovolemica acuta non riduce la necessità di trasfusioni di sangue allogenico e non sembra migliorare gli esiti clinici”.
