“La storia si ripete dopo due anni il giro ripassa tra le bellezze naturali e paesaggistiche del nostro borgo, e noi siamo pronti a dagli l’accoglienza meritata come, e forse meglio, di due anni fa quando abbiamo meritato i complimenti di tutti per essere stati il paese della Basilicata e anche a livello
nazionale ad aver addobbato nel modo più carino e straordinario il giro con una gigantografia nel campo sportivo rappresentante il logo del giro cioè di una bici e il suo corridore stilizzati”. E’ così che Michele Carnevale, presidente della Pro Loco di Castelgrande, annuncia i preparativi per l’accoglienza della carovana del Giro d’Italia, che il 15 maggio per la 6^ tappa passerà nel territorio di Castelgrande, grazioso borgo del Marmo Platano, che nel 2023 ha raccolto applausi e consensi per la splendida accoglienza e per quella gigantografia della bici realizzata all’interno del campo sportivo, con riprese mozzafiato dall’alto.
E anche per questa edizione, sarà una gigantografia a impressionare tutti. “Questa volta la lavagna del campo sportivo si presterà per disegnarci un’altra gigantografia di cui non vogliamo rivelare la forma per non rovinare la sorpresa. A questa si affiancherà la prima bici del 1700 e circa 400 palloncini alternati ad arcate di tnt rosa e striscioni che daranno il benvenuto al nostro corregionale Verre”. Quest’ultimo, lo ricordiamo, è valdagrino.
Insomma, a Castelgrande, come del resto in tutto il Potentino, si è in fibrillazione per dare il benvenuto al Giro d’Italia. Nel centro del Marmo Platano sono tanti i volontari che si sono messi a disposizione per dare lustro al paesello ricco di tradizioni, paesaggi mozzafiato, ma anche di attrattori come l’Osservatorio Astronomico, Astro Domus, Teatro Olografico, Parco botanico e tanto altro.
Ma Castelgrande, come ricorda Carnevale, è un paese ricco anche di tradizione ciclistica. “Basti pensare che tra i nostri paesani annoveriamo i due corridori del passato i fratelli Francesco Masi e Donato Masi, che sono il nostro orgoglio ciclistico da sempre”.
Claudio Buono