Furti e ricettazione, smantellata dai Carabinieri associazione a delinquere: 11 misure cautelari. L’inchiesta partita dopo il colpo avvenuto a Vietri di Potenza

Sono undici le persone destinatarie di una ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Potenza, con l’accusa di associazione per delinquere

Il deposito dell’azienda colpito dai ladri a novembre 2023 a Vietri di Potenza

finalizzata ai furti, auto riciclaggio e ricettazione. L’inchiesta che ha portato al totale di cinque persone arrestate e sei con l’obbligo di firma, è partita a seguito di un furto avvenuto a Vietri di Potenza il 23 novembre 2023, quando venne messo a segno il furto di strutture da ponteggio e impalcature ai danni di una azienda vietrese operante nel settore dell’edilizia e delle ristrutturazioni immobiliari (qui l’articolo di Melandro News del novembre 2023).

A supporto delle indagini importante è stato anche il supporto delle telecamere di sorveglianza installate dal Comune di Vietri di Potenza, in particolare nei pressi dello svincolo del raccordo autostradale Sicignano-Potenza e lungo tutto il tracciato. Anche grazie a questi elementi i militari dell’Arma sono riusciti a portare avanti le indagini con utili elementi. A rendere noto questo dettaglio ed altri particolari, in Procura a Potenza, durante una conferenza stampa, è stato il Procuratore Maurizio Cardea, che ha spiegato come gli stessi si muovevano a bordo di mezzi noleggiati.

Da qui, ha preso il via l’attività dei Carabinieri svolta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Potenza che, dapprima ha portato all’identificazione degli autori del reato, e successivamente di ricondurre l’evento, come spiegato dal Procuratore di Potenza Maurizio Cardea, “nell’ambito di un’associazione per delinquere i cui componenti, ognuno con il proprio ruolo, operavano secondo un preciso protocollo operativo”. L’organizzazione, infatti, si muoveva seguendo una collaudata procedura d’azione che passava dallo studio del percorso da seguire allo spegnimento sincronizzato dei dispositivi mobili, dall’utilizzo di veicoli dedicati per commettere il reato all’immediata consegna della refurtiva al ricettatore, preventivamente individuato e preallertato per l’immediato reimpiego della merce trafugata all’interno della propria azienda edile.

L’indagine, svolta sia attraverso servizi di natura dinamica di osservazione e pedinamento che tecnica d’intercettazione audio e video, ha permesso di scoprire come il giro d’affari del gruppo criminale fosse strettamente legato all’incentivo statale denominato “Bonus 110” , strumento normativo che ha notevolmente aumentato la richiesta di materiale edile e strutture per ponteggi
utilizzati nelle ristrutturazioni immobiliari e – di conseguenza – i relativi costi, e il cui approvvigionamento, a volte, avveniva da parte delle imprese del settore rivolgendosi anche a canali illeciti.
Gli appartenenti al gruppo, infatti, disponevano di un’articolata rete di conoscenze sul territorio potentino, campano e non solo, che consentiva loro, dopo aver commesso i furti, di rivendere ad
imprese e/o società compiacenti operanti nel campo dell’edilizia, e impegnate nelle ristrutturazioni immobiliari con il citato bonus, il materiale edile trafugato ad un prezzo più vantaggioso rispetto a quello di mercato.

Detta attività illecita consentiva agli indagati un guadagno immediato nonché la dissimulazione dell’origine illecita di beni che per loro natura, trattandosi di materiale per costruzioni, non è
facilmente identificabile non avendo contrassegni distintivi. A dimostrazione dell’operatività criminale del gruppo sono stati effettuati diversi riscontri nell’ambito del presente procedimento penale, procedendo:

  • all’arresto in flagranza di reato per furto di uno dei sodali;
  • a ricostruire la pianificazione e l’esecuzione di ulteriori 2 furti ai danni di aziende edili nel territorio potentino che subivano un ingente danno economico;
  • all’individuazione di ricettatori e imprenditori che si rivolgevano agli indagati per rifornirsi di
    impalcature e materiale da ponteggio.

Gli indagati, per i quali si ricorda vigere la presunzione di innocenza sino all’eventuale sentenza definitiva di condanna, si trovano a disposizione dell’Autorità Giudiziaria ad esclusione di due nei
cui confronti sono ancora in corso le ricerche.

Gli accertamenti investigativi sono stati sviluppati nella fase delle indagini preliminari, in attesa di essere sottoposti al vaglio giurisdizionale durante il processo, nel contraddittorio con la difesa.

Questi i nomi delle persone colpite dalla misure cautelare, con le misure eseguite dai Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, supportati dai Carabinieri dei Comandi Provinciali competenti per territorio, nei comuni di Potenza, Bellizzi (SA), Campagna (SA), Eboli (SA), Pescara, San Cesareo (RM) e Zagarolo (RM):

  • custodia cautelare in carcere per: Pietro Cutro (74enne di Potenza), Gerardo Petrillo (67 anni di Bellizzi), Gerardo Calabrese (58 anni di Acerno, Salerno), Florin Ionel Calin (43enne domiciliato a Campagna) e Obuf Ilie (45enne residente a Pescara);
  • obbligo di presentazione tre volte alla settimana alla Polizia Giudiziaria per sei persone: Fabio Coppola (50enne di Eboli), Blaho Gheorge Marius (41enne di origine romena), Domenico Molinari (66anni di Potenza), Francesco Brandolini (62enne di San Cesareo), Arturo La Brocca (64enne di Eboli) e Jerard Braidich (50enne di Zagarolo).

Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata ai furti.

 

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