Risultati positivi anche nel 1° trimestre. In attesa dei fondi 2025 e della stabilizzazione del servizio per garantire le prestazioni agli utenti
E’ stata temporaneamente sospesa anche in Basilicata la sperimentazione della ‘Farmacia dei Servizi’ con dati che al 31 marzo sono positivi: la nostra regione, insieme alla Liguria, ha utilizzato per i servizi ai cittadini tutti i fondi erogati nella tranche sperimentale del 2024 consentendo alle strutture aderenti di effettuare numerosi esami strumentali, inizialmente aperti solo agli affetti da determinate patologie a cui si correlavano gli esami, e poi successivamente a chiunque fosse dotato di impegnativa del medico curante. Al 31 marzo le 133 farmacie aderenti (89 nel potentino e 47 nel materano) hanno prodotto i seguenti numeri: 8.328 Elettrocardiogrammi, 5.357 Holter Cardiaci, 3.037 Holter Pressori e 139 auto-spirometrie. Nei servizi cosiddetti ‘cognitivi’ sono stati effettuati controlli ripetuti per l’aderenza terapeutica che hanno interessato 400 pazienti diabetici, 850 ipertesi e 150 affetti da Broncopneumopatia cronica ostruttiva.
In totale, nell’ambito cognitivo le prestazioni rese ammontano a 2.261. Inoltre, nel 2025 circa 6000 cittadini sono stati arruolati per lo screening del tumore al colon retto. I dati lucani rientrano in una forbice ristretta di appena otto mesi, essendo la sperimentazione partita solo a maggio dello scorso anno ed al momento interrotta per esaurimento di fondi. La farmacia dei servizi ha rappresentato e rappresenta per i pazienti un valore aggiunto soprattutto per la prossimità dei servizi, della facilità di accesso, della fiducia che viene riposta nel farmacista. La sperimentazione ha favorito la tenuta del servizio sanitario nazionale, agevolato dalla riduzione delle liste d’attesa su alcune prestazioni che hanno permesso di decongestionare in parte i punti di accesso ordinari e garantire ai cittadini l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza nel rispetto di quanto riportato nell’Atto di Indirizzo del Ministero della Salute. Un Atto che ha individuato nel potenziamento della ‘sanità di prossimità’ i servizi offerti in farmacia, considerando le farmacie stesse come presidio diffuso capillarmente sul territorio nazionale ed in grado di poter dare supporto al Sistema Sanitario nella presa in carico dei bisogni di salute in collaborazione con gli altri professionisti sanitari ed in linea con la normativa di riferimento.
La possibilità di procurare una refertazione tempestiva, soprattutto per gli elettrocardiogrammi, ha consentito un invio celere al Pronto Soccorso per casi urgenti, cosi come anomalie meno importanti hanno comportato un invio al medico curante per la formulazione di una diagnosi precoce e quindi di una gestione proattiva della malattia. Allo stesso modo, con l’applicazione dei servizi cognitivi, è diventata più rispondente l’aderenza farmacologica grazie ai sempre più frequenti colloqui tra i farmacisti e gli utenti. Sulla sperimentazione si raccoglie l’esperienza di Chiara Laguardia, titolare di una farmacia ad Avigliano che in quell’area vasta ha effettuato quasi 400 elettrocardiogrammi. Il che significa- spiega- che “se l’utente, soprattutto anziano, è messo in condizione di controllarsi senza dover attendere le lungaggini delle liste d’attesa o senza dover percorrere svariati chilometri per arrivare in un presidio medico, lo fa affidandosi anche al costante dialogo con il farmacista che risponde a tutte le sue esigenze e le sue domande”. Diminuiti, in tale fase, i numeri di coloro che hanno fatto ricorso direttamente alle strutture pubbliche, snellendo le procedure di assistenza medica, controllando in maniera più capillare il paziente cronico e contenendo anche i costi del servizio sanitario. Per Laguardia “la fascia maggiormente propensa ad utilizzare i servizi in farmacia è quella degli ultra 65enni che riescono a fare esami in tempi brevi e a pochi passi da casa, ma anche i giovani che non hanno dovuto attendere tempi lunghi per effettuare elettrocardiogrammi utili alla certificazione per pratica sportiva”.
Positiva anche l’esperienza di Leonardo Mastrorocco, referente di Federfarma Basilicata per le Farmacie Rurali. “Nei piccoli centri, ed in particolare in quelli più periferici- dice- l’esperienza della farmacia dei servizi è stata molto apprezzata per l’abbattimento anche di quelli che sono i costi sociali e la possibilità offerta ad alcune categorie di potersi controllare con più facilità ed in qualsiasi momento”. L’apprezzamento è stato anche sul panel di servizi offerti in farmacia “che diventa il primo presidio utile dopo quelli classici del servizio sanitario nazionale. L’auspicio è che sempre più cittadini in futuro usufruiscano di servizi sempre più mirati e sempre più tecnologici per colmare il gap tra utenti residenti nei centri cittadini e quelli residenti nelle aree più interne della regione”.
Più complessa la situazione nell’area sud della Basilicata dove incide molto lo spopolamento e i piccoli centri sono popolati prevalentemente da soggetti anziani che comunque, come asserisce Maria Pina Oliveti titolare di farmacia a Castronuovo Sant’Andrea e Vice Presidente di Federfarma Potenza- “preferiscono rivolgersi a noi più che andare nei presìdi ospedalieri ubicati a svariati chilometri di distanza. Positivo anche il dato della fascia adulta tra i 30 e i 50 anni che ha fatto ricorso alla farmacia dei servizi in quell’area per prestazioni di telemedicina e telerefertazione”.
Guardando al futuro, lo strumento normativo prevede la stabilizzazione della Farmacia dei Servizi, tanto che a marzo è entrata in vigore la Nuova Convenzione Farmaceutica che disciplina i rapporti con le farmacie pubbliche e private ed è sancita dalla Intesa tra la Conferenza delle Regioni e lo Stato, per cui saranno le Regioni a stipulare accordi integrativi a livello locale con le farmacie di comunità. Per quanto riguarda nello specifico la Basilicata, i fattori positivi emersi dalla sperimentazione hanno permesso di accreditare la valenza del sistema farmacie nell’ambito della sanità di prossimità: una capacità riconosciuta anche dall’Assessore alla Salute e Politiche della Persona Cosimo Latronico che non più di un mese fa ha sottolineato come le farmacie “rappresentino un pilastro della sanità territoriale ed hanno consentito con il loro ruolo di dare un ulteriore impulso alla sanità di prossimità, garantendo ai cittadini un accesso più rapido e capillare alle cure”.
“Oggi è importante- dicono da Federfarma Basilicata- fare anche a livello politico locale scelte adeguate che possano consentire alle nostre farmacie di essere inserite a pieno nella riforma della sanità territoriale”.
Per Carlo Claps, Presidente di Federfarma Potenza, “sono ottimali anche i risultati del primo trimestre 2025”. Sono stati già effettuati 4.000 Elettrocardiogrammi, 2.500 Holter cardiaci e 1.500 Holter pressori in un arco temporale dal 1º gennaio al 31 Marzo. “Si tratta di dati significativi poiché sono state eseguite, in un solo trimestre, le stesse prestazioni realizzate nel potentino nell’anno precedente. Questo a dimostrazione dell’alto gradimento dimostrato dai cittadini lucani verso i servizi svolti e che sanciscono l’importantissimo ruolo ‘di front- office’ del Servizio Sanitario Nazionale in cui si identificano sul territorio, diventando parte integrante della programmazione sanitaria regionale”. Considerato il rapido esaurimento delle risorse finanziarie a cui si è attinto nel 1º trimestre del 2025 relativo al budget del 2024, Claps “auspica che ci sia una rapida risoluzione degli stadi lenti che porteranno alla ripartizione delle somme per il 2025 in modo da evitare un’antipatica interruzione dei servizi offerti al cittadino”.
Proprio sulla ripartizione delle somme per il 2025, la conferenza Stato regioni ha validato il riparto di 25milioni e 300 mila euro di fondi tra le varie regioni per ottemperare alla proroga della sperimentazione per il 2025. Le somme verranno erogate in due tranche (70% e 30%) successivamente all’ acquisizione dell’Intesa in Conferenza Stato Regioni e successivamente alla valutazione della relazione conclusiva relativa agli esiti dell’intera attività di sperimentazione da parte del Comitato paritetico e del Tavolo tecnico. Nel riparto dei fondi si tiene conto della densità della popolazione, motivo per cui alla Basilicata per l’anno in corso verranno erogati 261mila 507 euro pari all’impegno di spesa per quello 0.92% di popolazione che ha rappresentato la quota di accesso ai servizi sanitari in farmacia nel corso del 2024. “E’ quanto è toccato alle farmacie lucane- dice il Presidente di Federfarma Basilicata Antonio Guerricchio- e che ci ha già permesso di dimostrare la valenza sociale del progetto. Ad oggi i risultati sono stati soddisfacenti poiché si è consentito al cittadino di trovare assistenza immediatamente fruibile al di fuori delle strutture pubbliche del servizio sanitario regionale contribuendo a snellire le liste di attesa”. Non vanno dimenticati gli interventi tempestivi in quei casi di conclamata urgenza che hanno permesso di salvare anche delle vite. “Sapere- conclude Guerricchio- che a pochi metri da casa, tutti i giorni e per più di otto ore al giorno si ha a disposizione un presidio sanitario, è certamente un valore aggiunto che la politica di questa Regione non può non prendere in seria considerazione”.