Nel corso degli anni l’efficacia dei tirocini di Fondazione Lavoro è cresciuta sensibilmente. La percentuale degli occupati è passata, infatti, dal 58,7% del 2014 al 61,8% nel 2022. Degli oltre 200mila tirocini promossi dalla Fondazione, il 52,5% ha riguardato ragazzi con meno di 25 anni, una quota che è aumentata progressivamente, passando dal 50% del 2014 al 56,5% del 2022. A livello geografico è la Toscana la regione a presentare il tasso più elevato di inserimento occupazionale (il 67% degli stagisti ha avuto un contratto entro sei mesi). A seguire Veneto (66,9%), Marche (66,4%), Umbria ed Emilia-Romagna (66,1%). Al Sud, invece, si distinguono la Basilicata e la Puglia con una percentuale di occupazione superiore alla media, rispettivamente del 62,4% e 61%. Ad incidere sulle opportunità lavorative è anche il settore in cui si svolge il tirocinio: tra il 2014 e il 2022 hanno avuto maggiore successo i percorsi in ambito industriale (65,4%), sanità, istruzione e P.A. (64,1%). Il tasso di inserimento è elevato anche nel comparto dei servizi di comunicazione, credito, finanza e servizi alle imprese (63,1%) e nel commercio con il 62%.
«I risultati emersi dal rapporto testimoniano l’efficacia dell’istituto del tirocinio come strumento per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovanissimi -, ha affermato Vincenzo Silvestri,
presidente della Fondazione consulenti per il lavoro -. Le performance ottenute dalla Fondazione Lavoro ci rendono orgogliosi e dimostrano ancora una volta come affidarsi ad un consulente del lavoro è un’opportunità importante da cogliere, tanto per i disoccupati, quanto per le aziende».
Fonte: Il Quotidiano del Sud