Potentino, la viabilità e i problemi del territorio al centro di un infuocato dibattito

La viabilità e altri problemi del territorio, al centro di un dibattito infuocato tra i Sindaci di Atella, Bella, Filiano, Rapone, Ruvo del Monte e San Fele. Sono intervenuti: l’assessore regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, il Presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano. Presenti anche i consiglieri provinciali Carmine Ferrone e Vincenzo Bufano

Nei giorni scorsi, presso l’ex Discoteca in c.da Cecci di San Fele, in una sala gremita di cittadini esasperati ed infuriati, sono convenuti i Sindaci: Michele Metallo (Ruvo del Monte); Donato Sperduto (San Fele); Felicetta Lorenzo (Rapone); Leonardo Sabato (Bella); Francesco Santoro (Filiano); Telesca (Atella). All’o.d.g l’annoso problema della viabilità e degli effetti negativi indotti, inspiegabili in una regione ricca di risorse naturali e minerarie, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Texas d’Italia”. Subito dopo i convenevoli del padrone di casa, Donato Sperduto, ora anche Presidente del “Parco del Vulture”, hanno preso la parola i primi cittadini delle varie realtà locali, tra cui Felicetta Lorenzo e Michele Metallo, che hanno lamentato il pessimo stato del manto stradale della “S.P 2”, oltre alla chiusura al traffico di alcuni suoi tratti, da alcuni anni, per grave ammaloramento dei ponti sul torrente Liento (in agro di Rapone) e sul fiume Bradano (in agro di San Fele).

Sulla stessa scia hanno esternato le proprie rivendicazioni: Leonardo Sabato e il Vicesindaco di Atella, Telesca. Il clima, già caldo in esordio, si è arroventato allorquando un cittadino preoccupato, esasperato dalla crisi economica, dall’aumento vertiginoso del costo della vita e dall’esplosione delle bollette di gas e luce, ha criticato veementemente i politici al tavolo dicendosi: ” (…) sicuro che anche questa volta saranno chiacchiere al vento, e nulla cambierà”. Tra le associazioni presenti, Michele Sperduto, presidente delle “Cascate di San Fele”, è intervenuto auspicando una scala delle priorità e una maggiore attenzione verso gli attrattori turistici, danneggiati dal pessimo stato delle infrastrutture, che ne ostacolano lo sviluppo. Giuseppe Antonio Fasano, Presidente dell’ASD Rufria 2018, ha suggerito, invece, di non pagare più il bollo automobilistico, non sapendo che, come ha subito precisato il sig. Donato Santarsiero, questa imposta è stata ribattezzata “Tassa di Proprietà”, ciò che, è ovvio, cambia il grado di obbligazione dello Stato verso i cittadini. Giacomo Rosa, Presidente dello SVIMAR, ha invece sottolineato un aspetto poco presente nelle agende politiche: lo spopolamento, dovuto non solo all’assenza di occasioni di lavoro stabile, ma anche di servizi sul territorio, pregando le autorità politiche di mantenere i presidi anche laddove non esistono molti utenti. Fernanda Ruggiero, Presidente de “La strada dei fiori” e formatrice turistica, ha ribadito l’imperativo categorico di “(…) portare le persone sul nostro territorio, come fanno in altre realtà del Sud Italia”.

Last but not least, non è mancato un breve intervento extra del cronista, che, dopo aver criticato lo sperpero, da parte di certi Comuni “fortunati”, delle royalties di gas e petrolio in Val d’Agri, ha esortato la politica ad una maggiore sobrietà, rivedendo i criteri di spalmatura di tali proventi, magari ampliando la platea dei paesi usufruitori. Poi si è chiesto: “Se le Province sono state abolite, e i risultati, purtroppo, si vedono, che cosa va ad amministrare il neopresidente Christian Giordano, un ente fantasma senza portafoglio?” La risposta, garbata, dell’esponente politico, nonché sindaco di Vietri di Potenza, non si è fatta attendere: “In realtà, in cassa qualcosa c’è, anche se insufficiente a manutenere tutti i 2700 km della nostra rete viaria; il problema è che è mancata finora la programmazione, per gli effetti della scarsa presenza di personale ad hoc negli uffici deputati. Io mi propongo di fare cose durature, non estemporanee, durante il mio mandato. Non so se riuscirò ad assicurare dappertutto lo sfalcio dell’erba e la pulizia delle cunette; comunque invito i Sindaci, custodi del territorio, a segnalarci eventuali necessità urgenti, e cercheremo di intervenire (…)”.

I lavori si sono chiusi in bellezza, è il caso di dire, grazie all’Assessore alle infrastrutture Donatella Merra, che, con charme e pacatezza, ha fatto una promessa dicendo: “Molti lavori, già finanziati, non sono partiti a causa di pastoie burocratiche; mi adopererò affinché una oculata programmazione su scala regionale, possa rimuovere gli ostacoli e soddisfare le istanze che giungono da tutto il territorio lucano (…)”. Le vogliamo credere. Ma ci riuscirà, prima dello scoppio della bomba nucleare: extrema ratio paventata dalla Russia, se continueremo, masochisticamente, ad applicarle sanzioni boomerang e fornire, nel contempo: armi, risorse economiche ed uomini all’istrione a maniche corte che ci sta trascinando verso l’Apocalisse?

Prof. Domenico Calderone

 

2 comments

  1. Giuseppe Giannini

    Problemi “atavici” di una Regione amministrata oggi, come ieri, per curare interessi particolaristici.
    Si parla di viabilità a pezzi, di spopolamento (ancora una volta!) e, con la fine del carrozzone pubblico targato DC-PSI, di mancanza di lavoro stabile.Potremmo aggiungere altri elementi, chiamando in causa i governi nazionali e locali e la loro visione miope, a voler essere in buona fede.
    A volte l’impressione è quella di una gestione feudale, dove conta solo la messa a valore delle ricchezze e non la valorizzazione del capitale umano e il rispetto della specificità dei territori.
    Questo pessimo modo di amministrare è la dimostrazione della fine della politica, della sua mera funzione esecutiva nel superiore interesse dell’economia dei mercati.Negli ultimi trent’anni hanno governato tutti coloro che continuano ad occupare le poltrone ed abbiamo subito:deregolamentazioni, privatizzazioni e liberalizzazioni, precariato, taglio della spesa pubblica (sanità, scuola, p.a.) e blocco del turn over, austerità e vincoli fiscali.Malgrado ciò, il debito è aumentato e la qualità della vita peggiorata.Poi sono arrivate le varie crisi: quella economico-finanziaria del 2008, e le ultime del covid e dell’ennesima guerra imperialistica.Retringendo il campo di analisi alla sola Basilicata possiamo notare che, nonostante i fondi europei decennali, i posti di lavoro della ex fiat e il petrolio gestito dalle multinazionali, quindi sebbene si sia prodotta una ricchezza tale da far sperare in qualche segnale di cambiamento, abbiamo invece visto crescere la povertà e l’emigrazione forzata.Evidentemente tale ricchezza è stata spartita e dirottata altrove.
    Già una generazione (i 40-50enni) è stata falcidiata ed abbandonata, e per i ventenni di oggi in mancanza di rendite proprie o capitali da investire, o del sempre utile “intrallazzo” l’unica via di uscita è la fuga.

  2. Marco Cianca

    La rivista “Il Mulino” nell’ultimo numero calcola, tenendo conto dell’astensionismo, che quattro elettori meridionali su cinque non hanno votato per la coalizione vincente. “Il Mezzogiorno appare, dunque, molto più che in passato, all’opposizione”, concludono i ricercatori. La dettagliata ed esaustiva cronaca del professor Domenico Calderone, come sempre esemplare, conferma che un’angosciata insoddisfazione e un’amara rabbia ammantano le considerazioni di chi si sente deluso e abbandonato, questioni di viabilità comprese.
    Proprio al professor Calderone bisogna essere grati per la sua appassionata capacità di tenere sempre acceso un faro per illuminare sia i problemi sia le eccellenze di un così nobile territorio. il tutto senza mai dimenticare il contesto, nazionale ed internazionale, nel quale le questioni irrisolte si intrecciano, si moltiplicano e si aggravano.
    Marco Cianca

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