Pignola, il grido d’allarme da una giovane 22enne dopo la morte della sua cagnolina. “Manca la sicurezza sulla strada”

E’ una lettera a tratti straziante quella che Silvia, 22 anni di Pignola, ha deciso di scrivere al Suo Sindaco, Gerardo Ferretti. Ed ha deciso di scrivere al primo cittadino presa non solo dalla rabbia, ma anche da una paura, quella che possa accadere ancora altro. La lettera nasce dopo l’investimento, da parte di un auto, di Lola, la cagnolina di Silvia. Ferita mortalmente da un auto di passaggio lungo la strada situata presso casa sua. Un mezzo che probabilmente andava oltre i limiti di velocità. Più o meno, forse, come il mezzo nel video in calce a questa pagina. Non solo per gli animali, la paura è anche per i pedoni. Come Silvia, che quella strada situata in località Molino di Capo la fa quotidianamente, a piedi, così come racconta nella lettera che segue. Chiede semplicemente sicurezza. Quella che oggi, lungo quella strada, sembra davvero mancare. Di seguito, la lettera integrale. 

Salve signor Sindaco Gerardo Ferretti,

sono un’umile cittadina di Pignola. Mi chiamo Silvia Salvatore, ho quasi 22 anni e abito in contrada Molino di Capo. Ho sempre pensato che il nostro sia un bellissimo Comune, non ci manca niente, abbiamo tranquillità e serenità, e siamo immersi nel verde. Non voglio entrare nel merito di burocrazie e doveri, perché oggi vorrei chiederle un mio diritto. Veniamo al dunque, ho 22 anni e purtroppo ancora non sono munita di patente ed una macchina con la quale circolare in tutta sicurezza. Torno tutti i giorni a casa a piedi, a qualunque orario e qualunque siano le condizioni metereologiche e stradali e mi è capitato di rischiare la vita almeno 5/6 volte, nonostante io camminassi sul ciglio della strada (non essendoci marciapiedi). Ho il diritto di passeggiare sotto casa senza paura, paura di essere investita. Ogni volta che tornavo a casa tremavo ancora di paura e ogni volta mi dicevo che avrei cambiato le cose o almeno ci avrei provato. Mi dicevo che “finché non scappa il morto, nessuno farà qualcosa” e il morto c’è stato. Si chiamava Lola ed era la mia cagnolina. Lei mi dirà “è solo un cane”, ma io non la penso così. Per me era la mia migliore amica e spero che lei abbia un cane, così da potermi capire.

Ieri pomeriggio una macchina l’ha investita, sotto casa, lungo la strada che ho inquadrato nel video. Non conosco il ragazzo che l’ha investita e neanche ho voluto saperlo, ma so per certo che non andava a 50 km/h come avrebbe dovuto. E d’altronde perché avrebbe dovuto andare così piano, è un rettilineo! Bisogna sfrecciare sennò non sei abbastanza deficiente! Tanto non ci sono controlli sul rispetto dei limiti di velocità, non c’è nessun tipo di illuminazione (almeno un lampione per abitazione sarebbe gradito) e non ci sono dossi rallentatori di velocità! Ho notato con piacere che nel paese è stata creata una nuova e bellissima piazza, nuovi campetti, da calcio, da tennis e addirittura una pista ciclabile dove, in teoria, i ciclisti dovrebbero fare giro-giro tondo. Ma ora io le chiedo, perché è stato così facile costruire queste nuove strutture mentre le zone di Arioso, Pantano, Sciffra, Tora e lo stesso lago dell’oasi sono da sempre al buio pesto, dopo che anche altre persone della mia zona e dintorni hanno fatto richiesta di un’adeguata illuminazione in passato? È così difficile illuminare le strade? Siamo forse noi cittadini di queste zone, cittadini di serie B o C? Detto questo, voglio raccogliere quante più firme possibili per illuminare il mio paese, le mie zone, dove sono nata e cresciuta, perché non vorrei morire su una gelida strada, da sola.

Ho voluto far presente le mie intenzioni innanzitutto a lei, in qualità di sindaco, e in seguito mi farò conoscere da tutta la comunità pignolese (a costo di presentarmi in ogni casa), per fare in modo che questo progetto sia realizzato. La saluto ed aspetto una sua risposta. Un’umile cittadina di serie B.

L’augurio è che il Comuna possa intervenire. Con controlli, con l’illuminazione, con dispositivi che possano far rispettare i divieti. E’ doveroso intervenire.

Claudio Buono

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