“Sono falsità”. La Procura di Potenza archivia un procedimento a carico del sindaco di Balvano, accusato di aver procurato vantaggio ad una ditta

Sono “falsità destituite da fondamento“. Con questa motivazione la Procura di Potenza ha archiviato un procedimento che riguardava Costantino Di Carlo, sindaco di Balvano. Si tratta di una vicenda giudiziaria che, come ci racconta Di Carlo, dura da circa 25 anni, e che ha incrociato gli ultimi mandati dell’attuale amministrazione comunale da lui guidata. La vicenda riguarda le cave presenti nel territorio di Balvano, ed è nata a seguito di “giudizi ed insinuazioni” sui comportamenti dell’amministrazione di Balvano. Tra le accuse rivolte al sindaco Di Carlo, alla giunta ed al segretario comunale, quelle di aver procurato un vantaggio patrimoniale ed economico alla cava, e di aver “fatto rubare” circa un milione di euro in cinque anni. E ancora, di aver ricevuto due case: una a Potenza in via Mazzini e per un assessore in Emilia Romagna. Ipotesi smontate dalla Procura di Potenza, che ha archiviato il procedimento definendo tutto ciò “falsità destituite di fondamento”. Il decreto di archiviazione è stato emesso dal Gip di Potenza. A difendere il sindaco di Balvano l’avvocato Rosanna Faraone.

Durante le indagini, portate avanti dalla Guardia di Finanza, e proprio in riferimento al profilo economico-patrimoniale della vicenda, non risultano sul punto riscontrate le doglianze di chi ha denunciato, in quanto – si legge dalle carte d’indagine – “dall’analisi dei nastrini e dei  bonifici bancari è stato rilevato che la ditta aggiudicataria ha versato nelle casse del comune di Balvano, a far data dal maggio 2014 (ovvero dalla data di aggiudicazione definitiva) il canone annuo di euro 120.000,00 vale a dire per un importo corrispondente all’offerta economica dalla stessa presentata”. Inoltre, “la valenza di tale riscontro investigativo è duplice; da un lato consente di elidere un elemento essenziale del reato di abuso di ufficio, venendo meno cioè l’ingiusto vantaggio patrimoniale della ditta, dall’altro conferma la genuinità della deliberazione”.

“Ancora una questione mi riguarda, portata avanti da qualche anonimo e dagli stessi denuncianti di sempre, fra l’altro per le stesse questioni”, ha dichiarato Di Carlo, che da sempre si è detto estraneo ad ogni accusa. Ed ha aggiunto: “Potrei starmene a casa comodo perché da tempo sono intervenuti in mio favore i termini di prescrizione. Ciò nonostante, per desiderio di verità, ho ritenuto corretto rinunciare alla prescrizione e andare incontro ad un giudizio”. 

Claudio Buono

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