Assunzione di alcool in Basilicata. Un lucano su 10 è ubriaco abitualmente

Lo si evince da un articolo del giornalista Massimo Brancati della Gazzetta del Mezzogiorno, che proponiamo qui

Un problema. E non solo economico. Perché se l’indagine sulla spesa delle famiglie italiane fatta dall’Istat rivela che i lucani, pur avendo una capacità di spesa inferiore di un quinto al resto dei connazionali, lesinano su tutto tranne che su alcool e tabacco, dove hanno livelli di spesa superiori sia in termini relativi che in assoluto, a rendere chiara la dimensione del fenomeno arrivano i dati sul consumo di alcool che ci vedono in cima alla graduatoria del Paese. Consumano alcol in Basilicata il 66,8 per cento dei residenti, e su questo siamo in media con il Paese, ma i problemi emergono sulla frequenza di uso. Perché beve alcool tutti i giorni una persona su 4 (precisamente il 24,9 per cento della popolazione) a fronte di una persona su 5 che lo fa a livello nazionale (20,2) e il problema ha una connotazione decisamente maschile: tra gli uomini lucani beve alcolici l’80,4 per cento dei residenti e siamo nella parte alta di una classifica che in Italia fa segnare una media del 77,8. Ma il dato più preoccupante è, ancora una volta, quello del consumo giornaliero di alcolici, che ci vede primi assoluti con un 39,6 per cento degli uomini lucani che beve ogni giorno contro il 30,1 per cento nazionale e soprattutto con quasi 4 punti di vantaggio sulla seconda regione (la Val d’Aosta) 5 sulla terza (la Liguria) e tutte le altre staccate di oltre 7 punti e un Mezzogiorno con livelli ancor più bassi di quelli nazionali.

Le donne, invece, sono su livelli simili a quelli nazionali se non più bassi: beve il 53,9% delle lucane (il 56,5 delle italiane) lo fa tutti i giorni l’11% (il 10,9 in Italia). Fin qui il dato di 129mila lucani che consuma alcol tutti i giorni è una spia, ma non ancora un allarme, perché “due dita di rosso”, come dicevano i nostri genitori, possono anche far buon sangue. Anche perché rispetto al resto del Paese abbiamo una maggiore propensione a consumarlo ai pasti (da noi nel 59,4% dei casi contro il 53,8 nazionale) e meno fuori pasto (al nostro 40,6 corrisponde il 46,2 italiano). Ma i problemi arrivano sulle quantità: nell’arco dell’anno ha ecceduto nei consumi il 15,8 per cento dei lucani (15 il dato nazionale), il 10,9% abusa abitualmente (9,7 dato italiano) e fa “binge drinking” (ossia beve di fila in tempi ristretti fino a ubriacarsi) il 7,9% dei lucani (contro il 7% nazionale). Anche qui il problema ha una connotazione decisamente maschile: tra gli uomini lucani uno su 4 (esattamente il 24,7% contro il 21,5 nazionale) ha ecceduto almeno una volta nell’anno, il 17,7% lo fa abitualmente (13,4 il dato italiano) e il 12,7 beve di fila fino ad ubriacarsi (10,8 il dato nazionale).

Per dirlo in cifre, ci sono 56 mila lucani che abitualmente abusano con l’alcol, e di questi 45mila sono maschi, e 41mila che bevono di fila fino a ubriacarsi, e di questi i maschi sono 32mila. Cosa che rende chiara la dimensione di quello che non è più un indizio, ma un problema lampante. Andando poi a vedere la tipologia di consumi (ma non c’è un focus diretto su quanti ne abusano) l’alcol da noi sembra coincidere in larga parte con il Vino o al limite la birra: Rossi e bianchi trovano il favore del 51% della popolazione e se a livello nazionale sono un po’ in più a degustarlo (il 54,2%) da noi, ancora una volta, è il consumo abituale ad essere evidente: beve un paio di bicchieri al giorno il 21,1% dei lucani, contro il 15,6 della media Paese e una dinamica simile la si ha per la birra: qui l’apprezza il 49,1 dei residenti contro il 50,5 degli italiani, ma se in Basilicata è bevuta abitualmente dal 50,7% della popolazione, a livello nazionale lo fa il 5,1. Dati che si ribaltano per aperitivi e liquori: li consumiamo con meno frequenza del resto del paese (ad eccezione degli amari per i quali siamo in media) e, soprattutto, beviamo meno fuori pasto: da noi lo fa il 26,8 dei residenti, a livello nazionale il 30,6. Ma il solo bere a tavolo non risolve i problemi che ci sono in modo evidente.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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