Asili nido in Basilicata, la crisi causata dall’emergenza sanitaria. Gestori ricevuti in Regione a Potenza

Dopo le lamentele dei giorni scorsi, i gestori degli asili nido pubblici e privati della Basilicata sono stati ricevuti in Regione a Potenza. I gestori nei giorni scorsi avevano lamentato il fatto di non “percepire redditi da 90 giorni” e di “attraversare un periodo sconvolgente”. Un grido di allarme che non è passato inosservato alla Regione Basilicata, che ha convocato una rappresentanza, ricevuta dal presidente del consiglio regionale, Carmine Cicala. Un tavolo di confronto in Consiglio regionale della Basilicata al fine di discutere il preoccupante futuro riservato a molteplici  asili nido pubblici e privati lucani, che stanno attraversando un periodo estremamente devastante. Chiusi da ben 90 giorni, sono costretti a posticipare, ulteriormente, la riapertura. Aziende ormai prossime al collasso finanziario, che stanno comunque provvedendo al pagamento di imposte, tasse, contributi ed oneri, alle quali dev’essere garantito l’adeguato sostegno. “Lieti – ha detto uno dei gestori, Antonio Brienza – di essere stati ricevuti dal presidente Carmine Cicala, il quale ha prontamente accolto la nostra istanza al fine di trovare punti d’incontro capaci di salvaguardare l’incolumità di decine di strutture lucane autorizzate, ad oggi inverosimilmente dimenticate, interfacciandosi con il Governatore Vito Bardi e la Giunta Regionale di Basilicata. In qualità di rappresentanti di questa categoria professionale, ci stiamo battendo al fine di preservare centinaia di posti di lavoro sul territorio della nostra amata Regione, in maniera tale da scongiurare la definitiva chiusura di attività professionali altamente specializzate nell’elargizione di servizi socio-educativi a supporto della prima infanzia”. 

Durante l’incontro in Regione si è discusso di molteplici punti, con particolare riguardo alla sicurezza da garantire ai piccoli alunni in previsione di una concreta riapertura, la quale avvenga, con i migliori auspici, nel più breve tempo possibile. “Non ci resta – ha aggiunto Brienza – che attendere l’evoluzione di una questione estremamente delicata, auspicando di ricevere risposte certe, e nel più breve tempo possibile, dalle autorità competenti”. Ormai da qualche mese numerosi educatori, ormai privi di speranze, minacciano gesti estremi che potrebbero avere ripercussioni anche gravi dal punto di vista umano.

Claudio Buono

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