Potenza, la lettera di una giovane imprenditrice: “L’unione è la vera forza per ripartire. Insieme ce la faremo”

Se dovessi dare una data di inizio a questa pandemia non prenderei in riferimento il 7 marzo bensì il 27, venti giorni dopo, esattamente alle ore 18. Quella sera Papa Francesco, dalla silenziosa piazza San Pietro, ha concesso a tutti noi, credenti e non, la benedizione “Urbi et Orbi”, raccogliendo in questa supplica spirito, tecnica, scienza, professionalità e storia. Il tutto si è fuso alla perfezione, come in un film di Sorrentino, dove in ogni finale è impossibile non fermarsi a riflettere, con un’unica differenza:questa è la realtà! In questo periodo mi sono voluta distanziare da tutte le polemiche che imperversava sui media e mi sono voluta interrogare principalmente su quali fossero i reali bisogni e le esigenze delle persone comuni che vivono la quotidianità, e sui problemi che affliggono chi lotta con ogni mezzo per rimanere a galla e non affondare. Troppo semplice limitarsi a puntare il dito comodamente sul proprio divano, senza sforzarsi per cambiare le cose. Mi perdonerete se oggi metto da parte virologi, politici ed intellettuali, anche se sono ben consapevole che questo virus non è uno scherzo o un gioco. Vivo in una piccola realtà, come Potenza, abituata a lavorare e lottare per le cose essenziali, senza le quali non varrebbe la pena vivere:famiglia, dignità e un futuro migliore per le nuove generazioni. La mia città è piena di tante persone che si rimboccano le maniche e lavora, e non posso tollerare le offese che abbiamo sentito sul nostro sud, sulle nostre capacità, sulla nostra lealtà ed onestà. Non vi nego che anche io ho avuto molta paura, questo nemico invisibile si poteva nascondere ovunque, anche negli affetti più cari, dai quali ci siamo dovuti allontanare, e che tanto vorremmo riabbracciare. Ed è proprio per questo che mi sono adoperata per permettere che non si verifichi, realizzando a mano, per tutti coloro che ne hanno bisogno, delle mascherine in TNT per adulti, e in cotone lavabile riutilizzabile per bambini, esclusivamente con i mezzi a mia disposizione, (e della mia azienda), e con il contributo e l’entusiasmo di una donna speciale: Rosamaria Barba Roccanova. Questo piccolo pensiero di è un modo per dire grazie a tutte le donne, ma sopratutto a quelle che in questi mesi hanno contribuito, senza sosta, a lavorare, mantenendo alto il senso del dovere, allontanandosi dai propri figli e dai propri cari, portando la loro professionalità ed il conforto nelle corsie del nostro ospedale, a tutti coloro che ne avevano bisogno. Oggi è il 10 Maggio, festa della mamma, ed il nostro dono è dedicato a tutte le donne ed i bambini del Dipartimento della Donna e del Bambino del San Carlo di Potenza: un abbraccio simbolico da parte di una mamma come tante, per dimostrare la stima verso chi ha profuso un enorme sacrificio per il prossimo. Potenza oggi ha bisogno di noi, e non possiamo restare indifferenti. Nelle cronache ho letto di uno stilista che ha bruciato la propria collezione di abiti da sposa in senso di protesta; anche io ho un atelier e sono preoccupata per il mio futuro lavorativo, ma non credo in queste forme estreme di dissenso, voglio, invece, avere fiducia nel futuro e credere che domani tutto andrà bene. Voglio pensare che in un momento come questo l’unica cosa importante siamo noi, e quindi invito chiunque abbia buona volontà ad aiutare il prossimo, offrendo quello che ha a disposizione, perché, da sempre, è l’unione la vera forza. Buona festa della mamma.

Angelica Franco

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