Covid-19, due settimane per conoscere l’esito del tampone. La storia (a lieto fine) da Vietri di Potenza

Ben due settimane per conoscere l’esito del tampone, se positivo o negativo al Covid-19. E’ successo ad un uomo di Vietri di Potenza, che ha vissuto giorni di paura, preoccupazione ed apprensione insieme alla sua famiglia. In primis, è doveroso specificare il perchè di questo racconto, del tutto reale. Nulla contro i sanitari, ma contro la “gestione”. E poi, semplicemente sia per denunciare questo grave fatto relativo al ritardo, ma anche per sensibilizzare chi di competenza a porre rimedio ed evitare il ripetersi di situazione simili.

La storia. L’uomo, che vive in casa con moglie e figli, risultava influenzato dal 28 marzo. Ha atteso un pò ed ha attivato il protocollo, allertando il medico di famiglia ed il Sindaco. Il medico ha richiesto l’effettuazione del tampone, ma a seguito della richiesta, nessuna notizia per qualche giorno. Cinque giorni dopo la richiesta, domenica 5 aprile, giorno delle Palme, il medico ha dovuto chiamare il 118 a causa dell’aggravarsi delle condizioni di salute dell’uomo, con febbre più alta e dolori più pesanti rispetto ai giorni precedenti. Prelevato a casa con l’ambulanza Covid-19, l’uomo è stato sottoposto a test rapido in ospedale, al “San Carlo”, con esito negativo. Gli hanno somministrato una cura. Ma senza guarire. Così l’effettuazione del tampone, l’8 aprile. Nessuna notizia per giorni, mentre l’uomo stava male. “Dopo l’insistenza del medico e del Sindaco”, fa sapere la famiglia, “martedì 14 aprile, ancora dopo insistenze e telefonate, ci hanno fatto sapere dall’ospedale che non c’era ancora risultato”. O meglio, non si capisce cosa sia accaduto. E la famiglia è all’oscuro. Probabile sia stato perso il tampone o i risultati? Non lo sappiamo. Fatto sta che del primo tampone, nessun risultato. Questo è quanto è stato raccontato dalla famiglia. “Il giorno successivo, il 15 aprile, ci hanno comunicato che il 17 aprile sarebbero venuti a casa per fare un altro tampone, poi effettuato”. Ma nessuna risposta in 24 o 48 ore, come si legge sul web e viene dichiarato. “Ci siamo arrabbiati, abbiamo insistito insieme al sindaco Christian Giordano, che ringraziamo. Nonostante le chiamate, nessun risultato”. Poi, dopo qualche ora, l’esito: negativo.

Giorni difficili per la famiglia vietrese, con l’uomo influenzato, con tosse, mal di testa, affanno e dolora al petto. Per fortuna è migliorato e del virus nessuna traccia. Spesa a domicilio, isolamento in casa e lontano da moglie e figli. Un casino incredibile, tanta preoccupazione, tanta apprensione e paura di essere positivi al Covid-19. L’isolamento forzato in casa, e per fortuna il miglioramento delle condizioni di salute. Per cosa? Che fine ha fatto l’esito del primo tampone? Perchè così tanto ritardo? Forse sarebbe il caso di organizzarsi al meglio.

Claudio Buono

 

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