“Eppure..” proviamo a riflettere e sognare, nonostante tutto. Le riflessioni di Marilù Russo

E’ un periodo difficile per tutti noi. Per l’Italia intera. Oggi è domenica. Non una domenica qualsiasi. E’ una di quelle domeniche che ci costringono a stare in casa. Quasi privati della libertà, come questi interminabili giorno che ci apprestiamo a vivere. Sta rivestendo un importante ruolo la comunicazione, in particolare in questo periodo quella on-line. E’ importante, anche tramite la comunicazione, provare a trasmettere qualcosa di bello, di importante. Così come crediamo sia importante provare a far riflettere i lettori e farli continuare a sognare. Per questo motivo, su questo blog, ospitiamo un testo scritto da Marilù Russo, di Baragiano, giovane laureata in Scienze Politiche, amante della scrittura. Il suo è un contributo in questi giorni tristi, di emergenza, di grande preoccupazione. Proviamo a riflettere tutti leggendo queste righe.

EPPURE…
di Marilù Russo

Le nostre vite scorrevano “normali”. I nostri giorni scanditi da un ritmo incalzante: il nostro regolare moto che caratterizzava la sequenza dei nostri momenti abituali, dei quali non riuscivamo più a fotografarne gli attimi.

La frenesia del lavoro, la pausa pranzo che corre troppo veloce da non riuscire ad usufruirne abbastanza per un concentrato di altre attività.

E le parole, poche.

Poche sono le parole spontanee, che provengono dal cuore. Troppo concentrati sull’apparenza, sulle frasi ad effetto, su espressioni furbe, per emergere sul lavoro “perché Io sono il più bravo” o tra il pubblico “perchè Io ho la storia più triste” o “la più bizzarra”.

Eppure all’inizio di questa brutta storia non riuscivamo a smuoverci. Neanche la paura si accostava al nostro dover correre. Era del tutto improbabile che potessimo fermarci.

La paura e l’apprensione sono dei deboli.

Eppure ci ritroviamo catapultati in una dimensione che non avremmo mai lontanamente immaginato. Tutti allo stesso modo.

Come se nessuno avesse mai ingiuriato un insensato allarmismo; come se tutto ciò che ha preceduto il momento presente non fosse mai accaduto.

Eppure ci ritroviamo ad essere ancor più distaccati, con lo sguardo impaurito se mi “scontro” con altre persone. Un po’ come in “The walking dead”, che se mi contagiano è la fine.

Eppure in un tale scenario di paura e morte, abbiamo assistito ad uno spettacolo. Lo spettacolo della vita riscoperta.

Eppure abbiamo ripercorso i nostri ricordi più cari, quelli dell’affetto, dell’amore, quelli che erano ormai offuscati dagli automatismi dei nostri giorni.

Eppure abbiamo re-imparato ad amare: ci siamo re-innamorati della famiglia, dell’arte, del nostro patrimonio culturale. Abbiamo imparato ad “amare da capo”, riscoperto il valore di ogni cosa.

Persino della nostra stessa vita, che no, non è così scontata.

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