Caporalato in Basilicata, impressionanti i dati emersi dal rapporto Msf

La denuncia nel report: “Vite a giornata, precarietà ed esclusione nelle campagne lucane”

Alcune zone rurali della Basilicata si sono trasformate in vere e proprie baraccopoli. A denunciarlo è Medici senza frontiere nel report “Vite a giornata, precarietà ed esclusione nelle campagne lucane”, presentato nei giorni scorsi a Matera. 7 gli insediamenti in Basilicata (3 in provincia di Matera e 4 in provincia di Potenza) dove l’organizzazione ha lavorato da luglio a novembre nel supporto medico e sociale all’interno del progetto Rural Settlements, attraverso due protocolli d’intesa firmati con le Asl di Matera e Potenza.

Si tratta di ex aree industriali, capannoni, dove le condizioni di vita dei braccianti agricoli sono fatiscenti. Mancano acqua potabile, elettricità, il sistema di smaltimento di rifiuti. Circa duemila i braccianti stagionali di Metaponto che sono interessati dalla situazione. Tra queste aree figura l’ex-Felandina, baraccopoli in cui gli stagionali vivono privati di ogni diritto, comprese le cure mediche di base. Nei cinque mesi in cui è stata sul posto Msf ha effettuato 910 visite mediche. Solo il 43 per cento delle persone visitate era in possesso della tessera sanitaria.

Il report di Medici senza frontiere analizzi i diversi punti critici della situazione in cui versano i braccianti. Tra le principali questione emerse c’è la questione abitativa. Come si legge nel rapporto «la marginalizzazione e l’invisibilità delle persone che abitano nei siti informali non sono dovute alla loro condizione di irregolarità bensì alle condizioni lavorative e agli effetti dei recenti cambiamenti normativi in materia di immigrazione e asilo, tra cui il recente decreto sicurezza, che ha abolito il permesso di soggiorno per motivi umanitari».

Fonte: dalsociale24.it

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