Persone che si mettono in gioco per combattere il pregiudizio. A Bella in scena lo spettacolo “Romeo ti lovvo” con l’AIPD

Con lo spettacolo teatrale “Romeo ti lovvo” Aurora, i ragazzi e le ragazze dell’Associazione Italiana Persone Down della provincia di Potenza, domenica 26 gennaio 2020, nella Sala Periz a Bella ci hanno regalato un pomeriggio di sano divertimento. L’Amministrazione Comunale di Bella, l’assessora alla cultura Angela Carlucci hanno dato a tutti noi la possibilità di crescere. E un pubblico, numeroso, attento, partecipe e divertito, ha vissuto un pomeriggio istruttivo e piacevole. Lo spettacolo è il frutto sapiente di un laboratorio che per molti mesi è stato portato avanti dai ragazzi, guidati da una equipe di psicologi e operatori qualificati che con loro si sono messi in gioco anche sulla scena a Bella e in molti altri teatri della provincia di Potenza, con grande successo. Sono loro che hanno ideato e creato le scenografie e raccontano in sei sequenze la storia dell’amore. Adamo ed Eva, la “Santa Annunciazione” napoletana, Giulietta al balcone a Verona mentre dice sì al suo Romeo, Cyrano de Bergerac che suggerisce a Cristiano parole d’amore per la dolce Rossana, e infine l’amore al tempo dei “figli dei fiori” e quello di oggi dei social. Si ride e sorride e ciascuno ammira queste persone che mostrano i loro talenti, le loro attitudini. Divertono e si divertono.

Prima dell’inizio dello spettacolo ho avuto la possibilità di parlare con Carmela De Vivo, presidente dell’AIPD della provincia di Potenza. “L’AIPD di Potenza ha 45 soci ordinari e opera nella nostra provincia da 26anni.Mia figlia Giulia è nata nel 1991 e con mio marito mi sono chiesta “E ora che facciamo? Come possiamo aiutarla, come rompere l’isolamento? Abbiamo cominciato a conoscere e frequentare i genitori dei bambini e delle bambine con sindrome di down e insieme abbiamo cercato soluzioni. La sede nazionale dell’Associazione Persone Down ci ha dato il supporto scientifico e culturale per avviare percorsi di autonomia per i nostri figli che hanno imparato a scuola, a casa, con gli altri nella sede provinciale dell’AIPD, a uscire di casa da soli, a prendere l’autobus, a fare la spesa. Abbiamo presentato progetti che hanno consentito ai nostri figli di vivere in autonomia assistita in appartamento a Potenza e posso oggi dire con orgoglio e speranza che ben dieci dei nostri soci su quarantacinque hanno trovato lavoro negli uffici, in un supermercato, nelle mense. E dal 2017 abbiamo cominciato ad aiutare i nostri figli a vivere l’amore, come raccontano nel video che ha preceduto lo spettacolo teatrale.

Da quarant’anni combattiamo un’unica malattia: il pregiudizio e il teatro ci aiuta molto perché ciascuno dei ragazzi e delle ragazze può fare quello per cui è portato, esprimere i propri talenti e dimostrare sul palco che sa imparare una parte, recitare, ballare, è capace di ironizzare sui suoi limiti. Quando lo sguardo di qualcuno si posa su mia figlia spero sempre che non si fermi all’handicap ma vada oltre e incontri la persona, Giulia, con i il suo “caratterino”, le sue insicurezze e certezze, il suo diritto a sognare, ad amare”. Ecco cosa scrive nella prima pagina del suo sito (disponibile cliccando qui) l’Associazione Italiana Persone Down: “Nel nostro paese un bambino ogni 1200 nasce con la sindrome di Down, una condizione genetica alla base della più comune forma di disabilità intellettiva nel mondo. Fino a non molti anni fa si pensava che questi bambini sarebbero stati per sempre dipendenti dai loro genitori. Noi, invece, li abbiamo sempre considerati una risorsa con un grande potenziale, capace di contribuire allo sviluppo e all’arricchimento della nostra società. Per questo, dal 1979, ci impegniamo per fare la differenza nel mondo che li accoglierà”. Facciamo la nostra parte.

Mario Coviello

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