Tito, caso di ossiuriasi accertato su una bambina della Scuola Primaria. Scuola e Comune corrono ai ripari

C’è preoccupazione tra i genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale di Tito, dove è stato accertato un caso di ossiuriasi, vale a dire l’infestazione dell’intestino da parte di alcuni parassiti, chiamati anche “vermi dei bambini” per la loro maggiore diffusione tra i bimbi. Nei giorni scorsi il dirigente scolastico del Comprensivo, il prof. Pietro Carmine Izzi, ha ricevuto la comunicazione di un genitore di una bambina, riguardante un caso accertato di ossiuriasi, presso la Scuola Primaria di Tito Scalo. Immediatamente si è attivato, allertando tutti i genitori di fare prevenzione attraverso controlli mirati. Ha informato anche tutto il personale in servizio e il Comune, attraverso il sindaco, Graziano Scavone, e l’assessore delegato, Fabio Laurino. Immediata è stata la risposta del Comune, con il sindaco che ha ordinato –per il tramite dell’ufficio tecnico- un intervento all’interno della struttura. “Appena venuti a conoscenza del caso di ossiuriasi – ha sottolineato il primo cittadino, Scavone – ci siamo attivati disponendo l’igienizzazione e sanificazione dei luoghi frequentati dai bambini”. Intervento che è stato già effettuato. “L’invito – ha sottolineato l’assessore Fabio Laurino – è rivolto anche alle famiglie, perché chiaramente la prevenzione è importante, anche per evitare contagi. Ci siamo subito attivati perché siamo molto attenti per le scuole e per i più piccoli della nostra comunità”. Per quanto riguarda l’ossiuriasi, il sintomo più evidente è l’intenso prurito, che si acuisce durante in particolare la notte e viene avvertito nella zona perianale. In alcuni casi è tanto intenso che il reiterato grattarsi può provocare anche lesioni cutanee con possibili sovra-infezioni batteriche. L’infestazione da ossiuri si accompagna spesso a disturbi intestinali di varia natura. Il contagio è causato dall’ingestione delle uova del parassita (ciclo oro-fecale). Quest’ultima, l’ingestione, può avvenire in particolare dopo un contatto – in molti casi con le mani – con superfici od oggetti contaminati dalle uova, che non sono visibili ad occhio nudo. L’infestazione si può risolvere con alcuni farmaci, una pulizia accurata degli ambienti e un’attenta igiene personale. Secondo gli esperti, è buona norma, se il membro di una famiglia si infetta, che anche tutti gli altri si curino perché le infestazioni da ossiuri sono molto contagiose.

Claudio Buono
dal “Quotidiano del Sud”

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