I riflessi di Matera 2019 illuminano i piccoli Comuni lucani. Presentati a Ruvo del Monte i volumi “Il Pentateuco Troiano” e “La scogliera dei sogni”

Alla fine di un anno intenso per la Basilicata, occorre orgogliosamente registrare la luce irradiata da “Matera 2019” anche sui piccoli Comuni lucani, rendendoli visibili e trasformandoli in degni attrattori turistici e culturali. Tra questi, Ruvo del Monte, che nei giorni scorsi, presso l’Istituto comprensivo, alla presenza del corpo docente della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado, del Sindaco, arch. Michele Metallo, e dell’Assessore alla cultura e sport, geom. Raffaele Mira, ha potuto ospitare la presentazione contestuale di due libri di notevole pregio: “Il Pentateuco troiano”, di Antonio V. Gelormini (Radici Future produzioni, Bari, 2019, euro 14,00) e “La scogliera dei sogni”, di Piero Fabris (stesso editore, 2^ ediz., 2019, euro 13,00). Antonio V. Gelormini è facondo editorialista e saggista, direttore di strutture nazionali ed internazionali del Club Méditerranée, specializzato in “Marketing del territorio” e “Gestione alberghiera”, nonché co-fondatore del Distretto culturale “Daunia Vetus”. In 118 pagine dense di significato e curiosità, egli, attraverso un linguaggio forbito, aulico, partendo dalla Cattedrale di Troia (quella in Puglia), ci porta indietro nel tempo, facendoci scoprire luoghi colpevolmente negletti dalla storiografia ufficiale, ma degni di essere visitati, studiati, ammirati nella loro bellezza unica ed irripetibile. Come dice Luigi Marozzi nella sua prefazione (pag. 9) : “Gelormini parla al lettore in un modo che finisce per ricreare la tipica situazione della visita ai luoghi sacri in compagnia di un gruppo di turisti/pellegrini che lui stesso guida fornendo loro le migliori suggestioni per osservare e contemplare ogni entità che dovesse risultare degna di segnalazione (…).” Singolari sono i moduli espressivi utilizzati da Gelormini nei cinque capitoli che compongono questo libro fitto di informazioni. Nell’incipit, egli dice, infatti: “Ritrovarsi di fronte alla Cattedrale di Troia (…) è stare al centro di una vera e propria biblioteca a cielo aperto, tra millenni di storia, secoli di tradizione e una tempesta di emozioni senza tempo che sollevano lo spirito dell’osservatore, trasmettono quel senso di serenità e di piacere (…) pag.14. I cinque capitoli del testo, non casualmente, corrispondono esattamente a cinque particolari della Cattedrale, diventata famosa in tutta l’Italia, negli anni ’80 del secolo scorso, perché il particolare “rosone” a 11 raggi che campeggia sull’entrata principale, accendendo una sorta di mitopoiesi matematica, fu impresso dalla zecca italiana sulla banconota da 5000 lire dell’epoca. Ad ogni particolare architettonico è associato uno dei primi cinque libri della Bibbia: Genesi, Esodo, Levitico etc. Il secondo testo presentato in tandem col primo, invece, è un romanzo fantasy scritto da Piero Fabris, scrittore e pittore nato in Belgio, che è anche autore dei bei disegni (da lui chiamati umilmente “schizzi”) che corredano i vari capitoli. Nelle 119 pagine de “La scogliera dei sogni” il protagonista principale è “Barbariccia”, così chiamato per le sue evidenti caratteristiche fisiognomiche: un pescatore che riesce a capire il linguaggio “immaginiano” degli animali a due zampe nei quali si imbatte nei 16 capitoli, ognuno dei quali si sostanzia in un racconto breve contraddistinto da dialoghi serrati con gabbiani personificati formatisi alla “Scuola elementare gabbianica” con tanto di “Direttore didattico” (pag. 35). Il fantastico “Regno di Hackaqh, nell’arcipelago di Onirikon” come scenario onirico esplicito, da cui si dipartono tutte le short stories raccontate con un afflato quasi confidenziale ed ammaliante, rappresenta la location immaginaria ideale che, purtroppo, nel mondo contemporaneo, deve fare i conti con gli effetti nefandi della società dei consumi opulenta ed inquinatrice. “La scogliera dei sogni” è una denuncia accorata della violenza perpetrata ai danni della natura, fatta attraverso la potenza non delle armi, ma della parola e dei simboli. Attraverso un registro linguistico mirato, ricco di metafore, calibrato sul mondo infantile della scuola dell’obbligo, questo libro agile assume un alto valore pedagogico, concorrendo decisamente all’arricchimento del lessico e della semantica, stimolando una fantasia sana e la capacità d’astrazione nei fanciulli, altrimenti sempre più schiavi dell’algoritmo nelle varie espressioni tecnologiche. Felice l’invenzione dell’”albero delle uova” che è “un albero prezioso. E’ l’albero più antico della terra; è un albero molto particolare. Unico nel suo genere. Se ne sta in sonno per anni e anni e si risveglia solo ogni centoventisei. Si riempie di piume, tantissime piume e solo quando la chioma è folta, genera un uovo, solo un uovo che cresce proprio come le zucche. Improvvisamente.” (pag. 62). Richiami platonici come la grotta che accoglie “Barbariccia”, l’unico umano del racconto, e la similitudine con l’Araba fenice, che risorgeva ogni 500 anni dalle sue ceneri, sono indicatori di una cultura olistica dell’autore, che al pescatore stanco fa preparare dai “gabbiani domestici” una “tisana alle mucillaggini” perché è “un ottimo ricostituente” (pag.99). In ultima analisi possiamo affermare, senza dubbio, che siamo di fronte ad un bel romanzo fantastico, sincronico con la realtà, che fa riflettere. L’unico appunto: l’autore sembra strizzare troppo l’occhio al popolo di Facebook, Instagram etc. nel momento in cui esagera con l’uso dei puntini di … sospensione (segni d’interpunzione che non sarebbero piaciuti ad Umberto Eco, e non solo a lui.) Per il resto, si registrano dei refusi, non gravi, facilitati dalla scrittura elettronica, che non inficiano minimamente l’alta qualità dell’opera, che ora viene anche rappresentata in teatro, per la regia di Miki Clarizio, con musiche di Rosa Cavalieri. Insomma, entrambi i libri sono due vere strenne natalizie per grandi e piccini!

Prof. Domenico Calderone

 

1 commento

  1. Prof. Avv. Donato SANTORO

    In una Nazione che ormai è assodato si legge pochissimo, la pubblicazione di questi due libri è un successo unico e raro a livello Locale, in soli due giorni ben 130 visualizzazioni.
    Come umile scrittore faccio complimenti agli autori e al Prof. Calderone che ha saputo cogliere aspetti davvero importanti del contenuto dei libri in modo molto particolare.
    Complimenti vivissimi agli autori, sono libri assolutamente da leggere e consiglio di acquistarli perché arriva al cuore delle persone in maniera molto intesa ed anche allegra e leggera.
    Ad majora.

    Prof. Avv. Donato SANTORO

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