Diverse culture a confronto, il Panificio Picernese Ciarly a Lugano per la “Coppa del Mondo del Panettone”

Le finali della selezione svizzera (dedicata al dolce natalizio per eccellenza: il Panettone) si sono appena concluse, la giuria internazionale composta da maestri pasticceri provenienti da Italia, Spagna e Svizzera ha avuto il suo bel da fare di fronte ai venti finalisti in gara a Lugano, per conquistare la Coppa del Mondo del Panettone. Parliamo di un evento di alta pasticceria che ha visto cimentarsi i migliori pasticceri e panificatori arrivati da ogni parte del mondo. Prima però di poter accedere alla finalissima di Lugano tenutasi lo scorso fine settimana, ideata e fortemente voluta dal pasticcere Giuseppe Piffaretti, i pasticceri e panificatori hanno dovuto affrontare e superare una selezione molto rigida. Lo scorso 13 luglio infatti, si è tenuta a Pistoia la selezione italiana per poter partecipare alla Coppa del Mondo del Panettone. In gara tra i sette finalisti italiani selezionati per andare a Lugano figura il nome di Nicola Turdo, vincitore della selezione nazionale italiana. Nicola, titolare con suo fratello Maurizio del Panificio Picernese Ciarly ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, convincendo una giuria attenta, critica e scrupolosa di professionisti, riuscendo così ad accedere alla finalissima di Lugano e sfidandosi con svizzeri, portoghesi, francesi, giapponesi e australiani. Ai partecipanti in gara è stato chiesto di preparare un panettone tradizionale dalla forma alta e con Un taglio a croce su una cupola abbronzata e priva di glassa. La “competizione” è nata per premiare il panettone artigianale, mettendo a confronto le diverse culture di chi lo produce partendo esclusivamente dal lievito madre, vero fattore identitario e caratteristico. Il lievito naturale, dice Nicola, mi ha cambiato la vita, mi appassiona, mi ha fatto scoprire un mondo nuovo, visto che sono sempre alla ricerca di prodotti innovativi e salutari. Il panettone dei fratelli Turdo è riuscito a concorrere grazie ad una lievitazione perfetta, all’eleganza delle forme, al preciso metodo d’impasto e cottura, alla scelta degli ingredienti, alla finezza e all’equilibrio gustativo, all’originalità e al colore; questo però non è bastato, nonostante, l’alto livello qualitativo (così definito dalla giuria di esperti) del prodotto, a dare un risultato più roseo. “Siamo partiti alla volta di Lugano – ci spiega Nicola Turdo, unico partecipante lucano a concorrere – senza troppe pretese, con la consapevolezza di non avere nulla da perdere, ma solo tanto da guadagnare. Così è stato, questa esperienza, la prima in assoluto a livello mondiale, mi ha emozionato, piacevolmente sorpreso, suscitato interesse, ci ha dato la possibilità di conoscere i grandi maestri del panorama della pasticceria internazionale, come lo spagnolo Paco Torreblanca (uno dei più importanti ed innovativi pasticceri degli ultimi trent’anni), Iginio Massari (conosciuto ed affermato pasticcere italiano), Gabriel Paillasson (lo chef pasticcere più famoso in Francia e del mondo) e tantissimi altri grandi ed importanti nomi. In quei giorni, continua Nicola, si respirava un clima unico, c’era un grande coinvolgimento tra colleghi del mondo della pasticceria provenienti da diverse nazioni, quindi ringrazio, anzi ringraziamo tutti i maestri, i colleghi finalisti e tutti coloro che hanno contribuito a rendere unica e determinate questa bellissima esperienza, arricchendo il nostro bagaglio culturale dolciario. Abbiamo raggiunto comunque un importante traguardo che ci ha permesso di celebrare la storia e lavorazione del nostro panettone valicando i confini d’origine ed imponendosi sulla scena mondiale. Alla prossima conquista”. Grazie al Panificio Picernese Ciarly i riflettori sono stati e sono ancora una volta orgogliosamente accesi sulla nostra Lucania.

a cura di Marianna Figliuolo

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