Federazione Italiana Cuochi, il lucano Rocco Pozzulo riconfermato presidente durante il Congresso a Catania

 

Rocco Pozzulo, cinquanta anni, docente dell’istituto alberghiero di Potenza (nel quale ha compiuto i suoi studi), è stato riconfermato presidente della Federazione italiana cuochi, impegnandosi a coordinare il lavoro di 124 associazioni provinciali, delle 20 unioni regionali e delle numerose delegazioni estere che compongono l’unico Ente riconosciuto dalla federazione mondiale dei cuochi, la Wacs (World association of cook’s societies). L’elezione con acclamazione è avvenuta al termine del 30esimo Congresso di Catania. Brillante la sua carriera nell’ambito proprio della Fic. Dal 2003 al 2014 è stato presidente provinciale dei cuochi potentini e dal 2007 al 2014 dei cuochi lucani. Cariche in contemporanea a cui si è aggiunta dal 2011 al 2014 quella di responsabile eventi della Federazione. Sempre per la Federazione, nel biennio 2013-2014 è stato project manager. Presidente nazionale lo è dal 2015 e coordina il lavoro di 124 associazioni provinciali, di 20 unioni regionali e di numerose delegazioni estere. Al Congresso la Fic delegazione Romania conquista il secondo posto tra le 18 delegazioni estere, distintesi nel 2018 per attività  dinamismo ed organizzazione. Il premio è stato consegnato da Pozzulo alla presidente Enza Barbaro che lo condivide con tutto il team Romania. Tra gli eventi di Catania la presenza del Ministro per le Politiche Agricole e Alimentari Centinaio. Promozione del made in Italy nel mondo attraverso l’enogastronomia, con un occhio di riguardo alle materie prime di qualità, potenziando il sistema scolastico degli istituti alberghieri e agrari, con l’intento di formare professionisti del settore ricettivo. Questi i punti alla base del protocollo d’intesta stabilito tra ministero e Fic. “Le eccellenze italiane e del Sud, contribuiscono a promuovere l’enogastronomia del territorio e del nostro Paese –ha spiegato il Ministro Centinaio – . le eccellenze, le Igp, le Doc e numerosi altri prodotti dell’agricoltura, della pesca e dell’allevamento vengono poi trasformati da maestri della cucina italiana. Tutto questo va messo a sistema. A livello di export i prodotti agroalimentari italiani sono quelli che crescono di più. Il sistema Italia non può non tenere in considerazione che i nostri prodotti in giro per il mondo sono apprezzati e ricercati. Bisogna far sì che gli stranieri – conclude – possano acquistare e gustare la nostra cucina e fare squadra per poter essere competitivi. Il Ministero sta lavorando per portare il bello e il buono d’Italia in tutto il mondo”.

A riprova del forte connubio cibo-cultura inoltre la manifestazione al Teatro Vincenzo Bellini di Catania con centinaia di chef con i caratteristici cappelli nelle logge del teatro. “La grande ospitalità siciliana – ha commentato il presidente Fic Rocco Pozzulo – ci ha permesso di lavorare in un contesto di professionalità e precisione, dove migliaia di chef hanno potuto svolgere la propria attività in piena serenità e dinamismo”. Un messaggio ai nostri ragazzi: “ tra gli allievi degli istituti alberghieri sta passando il messaggio che quella del cuoco è una professione che ti porta a diventare famoso. Noi spieghiamo ai ragazzi che se si arriva in televisione vuol dire che si è bravi e che si è fatta una dura gavetta. Bisogna mantenere il senso di realtà. E il cuoco di domani deve essere una figura attenta alla sana alimentazione. Deve servire piatti che piacciano e che facciano bene. E poi deve essere informato e formato. A questo proposito, la Federazione italiana cuochi si sta battendo per ottenere la certificazione delle competenze professionali. Un cuoco, che per mestiere manipola alimenti, ha nelle sue mani la salute della gente. Svolge una funzione pubblica che va certificata. Uno slogan potrebbe essere questo: “Sono un cuoco certificato, fidatevi!”. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *