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Un lucano rieletto alle elezioni di medio mandato americane 2018. Si tratta del ruvese anti-Trump Thomas Suozzi

Grande soddisfazione a Ruvo del Monte, per la rielezione di medio mandato alla Camera dei Rappresentanti (simile alla nostra Camera dei deputati) di Mr. Thomas Suozzi, cittadino americano di padre nato a Ruvo del Monte. Le Midterm Elections si tengono dopo due anni dalle elezioni presidenziali e rappresentano una verifica in itinere dell’operato del Presidente degli U.S.A in carica. Thomas Suozzi (classe 1962) è, oltre che deputato riconfermato del Partito Democratico, anche Sindaco della piccola città di Glen Cove dal 1993. Egli, dal 2001 al 2006, è stato anche capo dell’esecutivo della Contea di Nassau, che era stata sempre repubblicana, e, per averla salvata dal suo dissesto finanziario, la rivista “Governing” nel 2005 lo definì “amministratore pubblico dell’anno”. Nel 2006 è stato candidato alle Primarie per la carica di Governatore dello Stato di New York, senza essere eletto, ma nel 2016, dopo aver vinto le Primarie democratiche, è stato eletto alla Camera dei Rappresentanti battendo il rivale repubblicano; il 6 novembre scorso è stato rieletto. Ma ora, andiamo a vedere chi era suo padre. Tom Suozzi è “figlio d’arte”, essendo (come dice la fonte Wikipedia) figlio primogenito di Joseph A. Suozzi, cittadino italo-statunitense emigrato con sua madre per gli States da Ruvo del Monte nel 1925, all’età di solo quattro anni, per raggiungere il capofamiglia Michele, giunto in quella terra nel 1913. Joseph A. Suozzi, dopo gli studi superiori fu cadetto militare volontario dell’aviazione statunitense durante la II guerra mondiale, e assegnato al 15°stormo a bordo di un bombardiere B24 di base a Torrette di Cerignola (Fg), distante appena una ottantina di chilometri da Ruvo del Monte, suo paese natio. E proprio da questa base partirono le sue trentacinque “missioni” di morte in: Austria, Iugoslavia, Germania e “dulcis in fundo” Italia (sic!). A questo riguardo c’è il sospetto che l’oriundo abbia bombardato anche le nostre zone: all’epoca dei fatti, pare ci fosse l’uso di affidare, previo “brain washing”, le “missions” nell’Europa meridionale, proprio agli italo-americani, onde non fallire gli obiettivi e sprecare le … munizioni. Non per caso, poco tempo dopo il bombardamento dei ponti, rispettivamente, sul fiume Bradano (in agro di San Fele) e torrente Liento (agro di Rapone), secondo un testimone del tempo “si sono visti passare motociclisti americani passare per Ruvo a controllare le condizioni della strada e a verificare i danni arrecati ai due ponti bombardati (…) Alcuni giorni dopo apparve una jeep con a bordo due soldati che andavano alla ricerca di un loro parente. (…) Un’altra volta venne, pure in jeep, un soldato americano, parente della moglie di D. R.; e venne mia madre a fare da interprete. (…)”. E il parente di cui parla il testimone, manco a dirlo, era proprio l’ufficiale pilota Joseph A. Suozzi che, alla fine della guerra 1943-45, al ritorno negli Stati Uniti d’America fu insignito di varie onorificenze al valore militare che, dopo il conseguimento della laurea in legge, gli spianarono la strada verso una brillante carriera come avvocato, giudice della Corte Suprema dello Stato di New York e Sindaco della piccola città di Glen Cove. L’11 agosto 2018, nella corte del castello di Ruvo del Monte (Pz), con una solenne cerimonia ripresa dalla TGR Basilicata, a cui hanno assistito centinaia di persone provenienti anche dai paesi viciniori, l’Amministrazione comunale, alla presenza dei sindaci dei Comuni limitrofi, delle autorità politiche regionali e dei numerosi parenti al seguito del valente avvocato e deputato Thomas Suozzi, ha scoperto una targa, scritta dal sottoscritto, a titolo gratuito, nella doppia versione italiano-inglese che recita testualmente: “In questa casa, il 22 agosto 1921, nacque Giuseppe A. Suozzi, sindaco di Glen Cove e giudice della Suprema Corte degli Stati Uniti, che il nome dei Ruvesi onorò in terra americana. Ad imperitura memoria di questo illustre figlio, la comunità di Ruvo del Monte, questa targa pose. Addì, 11 agosto 2018”. Parole acconce che qualcuno ha definito: “esagerate, immeritate per omaggiare chi ha bombardato la propria patria, seminando devastazione e morte.” Indubbiamente, un giudizio severo che, ictu oculi, sembrerebbe consono, ex post, ma che non considera un’attenuante dovuta. Come, infatti, testimoniano molte “Lettere dall’America”, il povero emigrante che nel ‘900, inseguendo il “sogno americano”, dopo un lungo, estenuante viaggio nella stiva di una nave, riusciva per fortuna a giungere vivo nella terra dei sogni, veniva ivi interrogato, sottoposto a visite mediche spesso degradanti, “selezionato” e marchiato con gesso bianco, chiuso per giorni in un centro di permanenza su di un “isolotto in mezzo all’acqua” (Ellis Island) dopo di che, solo se dichiarato “idoneo”, poteva raggiungere chi gli aveva fatto il cosiddetto “atto di richiamo”, altrimenti veniva rispedito indietro. Una odissea a cui seguivano il disprezzo, la diffidenza, l’intolleranza ed il razzismo dei newyorkesi, ciò che consigliava al povero immigrato di rimuovere il proprio vissuto, a rinunciare alla propria sovranità interiore, alla propria identità (la parziale o totale “abolitio nominis” o il cambio di cognome non avvenivano sempre per diventare famosi: nella maggioranza dei casi erano un metodo per farsi accettare dagli americani.). Nulla quaestio, invece, per l’avvenuta concessione della cittadinanza onoraria al simpatico Mr. Thomas Suozzi, figlio dell’eroe di guerra, già solo per il fatto di essere un fiero oppositore, in Parlamento, del guerrafondaio Donald Trump, di cui cerca di ostacolarne le leggi retrograde e razziste.

Prof. Domenico Calderone