Si costituisce anche in Basilicata la struttura dell’USB del Sociale

Si è costituito anche in Basilicata la struttura dellUSB del Sociale. I promotori sono i lavoratori coinvolti prima nel progetto COPES e attualmente nel Reddito Minimo di inserimento o nei tirocini di inclusione sociale. Tra i vari progetti sono oltre 10 anni che vengono utilizzati in lavori che poco hanno a che fare con il tirocinio e la formazione, nascondendo un vero e proprio lavoro nero. Dopo tanti anni la richiesta è una sola, un vero sblocco occupazionale, la sicurezza lavorativa ma intanto una uniformità di trattamento sia come prestazione oraria che come reddito, l’utilizzazione di un percorso formativo mirato e che possa concorrere alla possibilità di trovare un lavoro. La volontà è quella di darsi un’organizzazione aderendo ad un sindacato le cui lotte sociali hanno caratterizzato gli ultimi 20 anni e che oggi è il sindacato che organizza non solo i lavoratori sul loro posto di lavoro ma anche i nuovi soggetti sociali marginalizzati, per i quali è sempre più difficile pagare il fitto, trovare un lavoro, curarsi o poter assicurare ai propri figli un’istruzione adeguata. Un sindacato in cui essere protagonisti e rappresentare in prima persona le proprie rivendicazioni, al di fuori dell’arroganza e insensibilità trovata nelle altre organizzazioni con cui pure hanno cercato di colloquiare. L’ultimo accordo raggiunto tra l’assessore Cifarelli e Cgil Cisl e UIL sulla ricollocazione lavorativa dei soli soggetti inclusi nella platea A del reddito minimo di inserimento, sbandierata da tutti come una vittoria ma che ha creato una discriminazione basata su regole costruite ad hoc per avvantaggiare solo una parte e calate arbitrariamente su tutti, è stata l’ultima goccia che li ha spinti a iniziare un percorso in cui dare voce alle proprie proteste e proposte. Lo rende noto la coordinatrice regionale USB Basilicata, Rosalba Guglielmi.

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