Nella scuola di Tito con l’Unicef per cambiare il finale di storie di fame, paura, sofferenza

Giornate impegnative quelle che ho trascorso il 19, 20 e 22 febbraio a Tito in qualità di presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza. Giornate ricche, partecipate perché ho incontrato i 202 alunni della scuola dell’infanzia, i 360 alunni della primaria e i 231 alunni della scuola media in 16 incontri della durata di un’ora dalle 9,00 alle 17,30. Ho avuto una pausa piacevole perché dalle 13,30 alle 14,30 la dirigente scolastica Marcella Marsico, con la funzione strumentale la professoressa Riso Debora hanno pensato bene di invitarmi alla mensa con Giuseppe Russo, il giovane avvocato del servizio civile Unicef che tiene con me questi incontri. Ho gustato i primi e secondi cucinati in maniera semplice e creativa e ho conosciuto meglio i docenti e gli alunni durante le pause ristoratrici. L’Istituto Comprensivo di Tito è “Scuola per la pace” e ha aderito al programma Scuola Amica Unicef. Quest’anno ricorre il 70° anniversario della Costituzione Italiana e il sindaco Graziano Scavone, con l’assessore alla cultura Fabio Laurino portano avanti per tutto l’anno mostre, convegni, incontri sulla nostra carta fondamentale che deve essere conosciuta e difesa. Con l’Amministrazione Comunale Luisa Salvia presidente dell’Associazione “Donne 99” ha organizzato un concorso per le classi della scuola media per approfondire la Costituzione Italiana con elaborati scritti e grafici. E Luisa Salvia in queste giornate ha incontrato con noi gli alunni per invitarli a partecipare al concorso. Come mi era già accaduto con la scuola dell’infanzia il 19 febbraio, aiutato dal bidello Vito e da tutto il personale scolastico sempre accogliente e disponibile, ho avuto ancora una volta la conferma che la scuola lucana prepara al meglio le giovani generazioni. Alcune classi mi hanno piacevolmente sorpreso perché avevano preparato disegni, poesie, grandi sagome colorate sulle quali avevano segnato i diritti fondamentali garantiti dalla Convenzione Internazionale del 79 e difesi in tutto il mondo dall’Unicef. Quando ho chiesto a piccoli e grandi “Sono uguali gli uomini e le donne..? “I vostri genitori, i docenti vi ascoltano..? Tengono conto delle vostre opinioni..? sono nati confronti accessi e partecipati. Qualche pregiudizio è affiorato e ho rilevato che stimano i docenti che sentono vicini nel loro processo di crescita. Anche a Tito nelle classi vi sono alunni provenienti dal Marocco, dal Niger, dall’Asia e per piccoli e grandi nella scuola non vi sono paure, pregiudizi. L’integrazione è una realtà. Commuovono i ragazzi e li fanno riflettere i video che proietto e il successivo dibattito. In questi giorni la guerra in Siria è tornata ad uccidere bambini innocenti e i bambini di Aleppo cantano “rivogliamo la nostra infanzia”. La palestinese Aya, che è fuggita dalla guerra in Siria, vive in un campo profughi nel quale si sente un’estranea. Michel torna a scuola in una tenda la scuola dell’Unicef, dopo un maremoto che ha distrutto la sua isola San Roque perché “solo con un’istruzione potrò avere un futuro”. Chamsia, mamma nigeriana contadina non sa cosa dare da mangiare ai suoi due figli a causa della carestia. I più piccoli con i cartoni animati della pigotta, la bambola di pezza dell’Unicef, portano cibo ad Eric e Nicole che stanno morendo di fame, medicine ad Alì, costruiscono una scuola per Flor. A tutti viene chiesto un piccolo contributo, di rinunciare a un pacco di patatine per aiutare con l’Unicef queste persone che hanno bisogno del nostro aiuto. E molti generosamente lo fanno, cambiando il finale di storie di sofferenza.

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