Potenza, uno studio medico gratuito per gli immigrati grazie all’iniziativa promossa dal Cestrim e da operatori sanitari

POTENZA – Garantire l’assistenza sanitaria ai lavoratori stranieri privi o in attesa di permesso di soggiorno. Da martedì prossimo a Potenza sarà possibile, grazie all’iniziativa del Centro studi e ricerche sulle realtà meridionali (Cestrim) e di un gruppo di operatori sanitari, tutti volontari. Ieri pomeriggio si è tenuta la presentazione del progetto nella sede del Cestrim. Dal 4 aprile, per due giorni alla settimana, medici ed infermieri si metteranno a disposizione degli irregolari che necessitino di visite o di cure mediche. «Spesso la società ci vuole far credere che non abbiamo nessun potere sul mondo che ci circonda: ma non è vero, nel nostro piccolo qualcosa possiamo farla, ognuno nel proprio campo di competenza», dice Edoardo Pennacchio, operatore sanitario in Medicina d’urgenza e Pronto soccorso all’ospedale San Carlo di Potenza, uno dei promotori del progetto di solidarietà. «L’idea – racconta – ci è venuta insieme a don Marcello Cozzi, del Cestrim. Abbiamo pensato di mettere su uno studio medico per migranti irregolari, privi di permesso di soggiorno o con il documento scaduto. Si tratta di persone che sono garantite da una legislazione a loro dedicata e lungimirante, che considera il diritto alla salute inalienabile e che parte dal presupposto che la clandestinità sanitaria non sia utile a nessuno. La legge – evidenzia il dottor Pennacchio – prevede che tale tipo di assistenza possa essere erogata anche da organismi di volontariato, in uno spirito di collaborazione reale, naturalmente, con il servizio sanitario. Tutto questo per garantire anche agli irregolari il sacrosanto diritto all’assistenza sanitaria. In quanti saremo? All’iniziativa – evidenzia – hanno aderito spontaneamente 40 operatori sanitari e altrettanti infermieri: per noi è stata una bellissima sorpresa, anche perché nessuno di loro aderiva ad associazioni. Come abbiamo reclutato il personale volontario? Lo abbiamo fatto rivolgendoci agli Ordini dei Medici e degli Infermieri, ma è stato altrettanto importante il passaparola». Il laboratorio – ospitato in alcuni locali messi a disposizione dal Cestrim, nella sede di via Sinni (traversa di via Acerenza) – sarà a disposizione degli irregolari il martedì dalle 11 alle 13 e il venerdì pomeriggio dalle 17 alle 19. Ci si chiede, a questo punto, se non esista il rischio che non si presenti nessuno, per paura magari di segnalazioni. «In realtà – puntualizza Pennacchio – è proprio questo il motivo per cui quelle persone non cercano solitamente i canali tradizionali. Magari martedì non verrà nessuno, ma non crediamo che sarà così. A chi si rivolgerà al laboratorio verrà assegnato un codice, simile a quello sanitario attribuito a tutti noi, che non comporta la segnalazione all’autorità giudiziaria. Non dimentichiamo – prosegue l’operatore sanitario – che non stiamo parlando di persone che hanno commesso reati. Siamo di fronte a donne e uomini che stanno aspettando il permesso di soggiorno o che hanno lo status di rifugiati. Che tipo di servizi verranno erogati? Sarà un ambulatorio di tipo generalista, ma ci saranno anche specialisti. Avremo ad esempio un infettivologo, un dermatologo, un odontoiatra, ma ci saranno anche altre figure».

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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