[VIDEO] Potenza, operazione “Double Force”: 16 misure cautelari, 54 indagati e 349 episodi contestati

A seguito delle indagini dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Potenza e condotte da personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, questa mattina è stata data esecuzione ad un’ordinanza applicativa di 16 misure cautelari personali, disposte dal Gip di Potenza. L’operazione denominata “Double Force” riguarda il traffico di sostanze stupefacenti, in particolare di hashish, cocaina ed eroina. Questi i nomi dei destinatari delle misure cautelari: Rocco Santarsiero, Claudio Cioffredi, Giovanni Sciusco, Roberto Tarantino, Raffaele Cassano (gli ultimi tre dimoranti a Potenza, misura cautelare in carcere), Alessandro Sambataro, Mirco Nucito, Giovanni Antonio Cerverizzo, Daniele Caporaso, Antonio D’Aversa, Lucia Barile (tutti dimoranti a Potenza e destinatari di misura cautelare domiciliare), Teodoro Gabriele Barbetta di Melfi, Maurizio Bochicchio di Avigliano, Antonio Pasquale Ciciriello di Potenza, Laviero Salvia di Tito, Oreste Doria di Picerno (tutti destinatari dell’obbligo quotidiano di presentazione alla P.G.).



 Gli indagati in totale sono 54, con una ben precisa ripartizione di compiti e ruoli. L’ordinanza cautelare rappresenta l’epilogo di una complessa attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile (Sezione Antidroga) della Questura di Potenza e dal Gico (Sezione GOA) della Guardia di Finanza di Potenza, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti, sequestri di stupefacente e denaro, dichiarazioni di testimoni). Grazie alle indagini la DDA ha potuto delineare un quadro indiziario di indubbia gravità, definito preoccupante ed allarmante. Le indagini hanno consentito di scoprire un ampio scenario sullo spaccio dei stupefacenti, costituito da ramificati traffici riconducibili a due gruppi criminali operanti a Potenza e Cerignola. Sono ben 349 gli episodi contestati che riguardano la vendita, acquisto e cessione di droga, a cui si aggiungono anche alcuni episodi legati ad estorsioni per il recupero di crediti e armi. La base operativa nella quale gli odierni destinatari di misura s’incontravano per discutere e preparare la commissione dei vari reati aveva sede a Potenza, in particolare presso le abitazioni dei due promotori ed organizzatori. Viaggi venivano fatti verso la Puglia e Campania e venivano utilizzate parole in codice durante le telefonate. I dettagli sono stati resi noto questa mattina dal Procuratore di Potenza, Luigi Gay, durante una conferenza stampa.

 

 

 

 

 

 

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