In Basilicata, “toccava il seno e strofinava i genitali sulle parti intime di una minorenne”: radiologo condannato in primo grado

E’ stato condannato in primo grado a cinque anni di reclusione il radiologo che nel 2005, mentre era in servizio all’Ospedale di Pescopagano, secondo l’accusa afferrò per mano una quindicenne durante una radiografia, baciandola, toccandole il seno e le parti intime, strofinando inoltre i suoi genitali sulle parti intime. Mercoledì si è giunti alla conclusione del processo in primo grado, dopo nove Avvocato Rosanna Faraoneanni e dopo oltre venti udienze. Durante l’ultima –di ieri- è stato emesso il verdetto con la lettura del dispositivo di sentenza, che ha di fatto condannato il radiologo. Il processo è iniziato nel 2008 al Tribunale di Melfi, poi dopo la soppressione è continuato a Potenza. Mentre i fatti, denunciati dalla famiglia, risalgono al mese di aprile 2005. Il radiologo è stato è imputato del reato 81-609 bis e quater n. 2 e 61 n. 9 c.p. perché, come si legge dal dispositivo emesso dal Tribunale di Potenza in composizione collegiale, “quale radiologo dell’ospedale di Pescopagano, profittando del fatto che la minore di anni 15 era affidata alle sue cure per radiografia al braccio e conseguente ingessatura dell’arto, dopo avere fatto allontanare pretestuosamente la madre, afferrava la minore per il mento e la baciava sulla bocca più volte in modo lascivo, le toccava i seni e le parti intime infilando la mano nella cintola dei pantaloni e, nonostante le implorazioni della minore di lasciarla stare, strofinava i suoi genitali sulle parti intime della minore”. Il Tribunale di Potenza in composizione collegiale, presieduta dal dott. Setola, ha ritenuto responsabile il radiologo dei reati a lui ascritti. E per l’effetto ha condannato il professionista a 5 anni di reclusione. Disposta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, interdizione da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, curatela e amministrazione di sostegno. I giudici hanno anche deciso per il risarcimento del danno in favore delle parti civili, rappresentate dall’avvocato Rosanna Faraone del foro di Potenza (in foto), la quale ha espresso “viva soddisfazione per il verdetto emanato dal Tribunale di Potenza”. L’avvocato ha inoltre sottolineato come “la pronuncia del Tribunale di Potenza, pur se giunta dopo anni di processo, sicuramente servirà a dare un segnale importante a chi ancora ha remore e timore di denunciare all’Autorità Giudiziaria abusi e violenze subite”.

Claudio Buono

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